Dare degli ultimatum al partner può servire?
Gentilissimi, vi espongo il mio problema
Frequento da oltre sei anni un uomo di 15 anni più grande di me. Nel primo anno di relazione lui viveva ancora con la sua attuale ex moglie, anche se avevano già firmato la separazione. Col passare dei mesi poi è tornato ad abitare a casa dei suoi genitori, ma io credo che il rapporto con la sua ex sia strano e "malato". Continuano a sentirsi più volte al giorno senza un reale motivo, lei sembra non riuscire a fare nulla da sola, e gli chiede aiuto o consiglio per qualsiasi cosa, e lui è sempre pronto ad aiutarla. Lui si giustifica dicendo che lei in Italia è sola, non ha famiglia o amici stretti ed inoltre c'è anche un figlio adolescente di mezzo. Io non metto in discussione che sia giusto avere rapporti civili con l'ex moglie ma tutto questo mi sembra un po' eccessivo, e inoltre anche se tutti immaginano che io e lui stiamo insieme, lui mi presenta sempre come "amica"! siamo andati anche in vacanza con suo figlio 16enne quest'anno, ed io sempre in veste di "amica"! con suo figlio io ho un rapporto bellissimo, ma non so se questo potrebbe cambiare se lui sapesse della vera Natura del sentimento che mi lega al padre.
negli ultimi anni ho iniziato a dormire da lui nonostante io abbia una casa mia, ma ovviamente, nel week end (il figlio dorme da lui) tutte le mie cose spariscono per poi ricominciare la routine la domenica sera. Io mi sento intrappolata in una vita non-vita, devo uscire di casa di nascosto al mattino, e sgattaiolare al primo piano (il padre del mio compagno sta al piano terra) dopo la cena per non far capire che dormo li. Mi pesa il non poter vivere la relazione alla luce del sole, il dover nascondermi
Domenica gli ho detto "basta", o vivevamo la nostra storia normalmente o meglio chiuderla qui. Il problema maggiore a oggi è che purtroppo lavorando insieme è una sofferenza infinita, stiamo cercando di parlare per capire come fare, se rischiare o mandare tutto all'aria, io ovviamente sono pronta, ma lui mi dice che non sa decidere e mi chiede tempo, non so più che fare, e vederlo tutti i giorni non aiuta, ma il mio lavoro mi piace e mi serve, e non posso permettermi di licenziarmi
Scusate la lunghezza del racconto
Un caro saluto
Buonasera Valeria,
sembra in effetti una storia molto travagliata e che in alcuni aspetti, manca di confini e di chiarezza. Divorziare e separarsi da qualcuno è un evento che oggi come oggi capita spesso ma la frequenza dei contatti tra il suo partner e la ex moglie in effetti sembra molto assidua.
In questi anni di frequentazione avete mai parlato di progettualità condivisa? mi spiego. Parlare di un progetto comune significa passare quella fase di coppia in cui, in un momento di cambiamento, si tirano un pò le fila e si riflette inseme su cosa si vuole fare e con che obiettivo. Questa fase permette alla coppia di evolversi e di continuare a camminare insieme, nonostante le difficoltà.
E' una fase che a volte si tende a dare per scontata ma non lo è per niente poichè è proprio lì che viene fuori la solidità o meno della coppia. Penso quindi che possa essere opportuno chiarirsi e chiedere a lui se c'è qualcosa che lo frena o che lo spaventa e che cosa. In queste circostanze si può anche valutare la possibilità di iniziare un percorso di coppia che vi aiuti a strutturare la situazione e a condividere paure e vissuti, vista anche la presenza di un figlio dalla storia precedente che, fondamentalmente, credo abbia già capito la situazione visto il tempo trascorso dalla separazione del padre. L'unico rischio che vedo in una situazione come questa nella relazione con lui, è la possibilità che possa rimanere deluso dalla mancanza di chiarezza rispetto al vostro rapporto. Rischio che vale anche verso il padre ovviamente. A 16 anni hanno la maturità da capire queste cose, nonostante ancora non sia esplicito. Se quindi ha avuto la possibilità di creare un bel rapporto con lui, lo tuteli.
Tornando al percorso di coppia, qualora lui non fosse disponibile invito lei a iniziare un percorso per aiutarla a gestire il fatto di essere colleghi e quanto questa influisca nella decisione di voler chiudere o meno. Se il lavoro che fa le piace è bene tenerlo, chiudere un rapporto non significa necessariamente dover chiudere tutto ciò che entra in contatto con esso. Indubbiamente la prima fase potrebbe essere più difficoltosa e imbarazzante per certi aspetti ma, fondamentalmente, è giusto fare delle scelte che portino ad essere sereni e raggiungere ciò che davvero si desidera per sè.
Spero di averle dato qualche stimolo di riflessione, in bocca al lupo