Dott.ssa Anna Marone

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Dott.ssa Anna Marone

psicologa psicoterapeuta e analista transazionale

Bambino preso in giro reagisce con parolacce e calci

Buongiorno,
Sono la mamma in difficoltà di un bambino di 8 anni. Mio figlio va a scuola con il "piedibus", un servizio scolastico in cui una volontaria a piedi accompagna e riporta a casa da scusa i bambini del quartiere. Da qualche mese questa signora mi ha richiamato più volte per il comportamento aggressivo di mio figlio nei confronti degli altri bambini ( calci e parolacce) ed una volta anche nei confronti della signora stessa dicendole "tu stai zitta io so quello che devo fare). Premetto che il mio bambino è un bambino con alcune difficoltà linguistiche, ha iniziato logopedia a 3 anni ed ha interrotto momentaneamente il percorso logopedico a dicembre e per questo è sempre stato un bambino molto sensibile, insicuro e chiuso. Dopo questi episodi ho cercato di indagare sul motivo della sua aggressività e dopo tanto mi ha confessato che lo prendono in giro. La signora del servizio sostiene che questo non è vero ( ho captato anche poca simpatia reciproca tra la signora e mio figlio), mio figlio sostiene il contrario dicendo che se lo prendono in giro lui li picchia. Ho provato più volte spiegargli che questo comportamento aggressivo non va bene, che deve ignorarli così smetteranno ma lui continua a reagire così tanto che sto pensando di abbandonare questo servizio. Non so se sia la cosa migliore da fare, vorrei che imparasse a gestire le difficoltà perché oggi è il piedibus domani sarà un'altra cosa...ma non posso neanche esporlo continuamente a queste prese in giro ammettendo che ci siano. Vorrei un consiglio da voi, grazie.

Gent. Le signora, capisco la sua difficoltà nell'intervenire con suo figlio!

Credo sia opportuno fargli riprendere il percorso di logopedia, spiegando al/alla logopedista i comportamenti aggressivi del bambino che, a mio parere, reagisce alle frustrazioni con il corpo, proprio perché il canale linguistico è bloccato.

Inoltre, le consiglio di portare suo figlio a fare un'osservazione psicologica presso un reparto di neuropsichiatria infantile.