Problemi con i miei genitori, penso irrisolvibili
Sono una ragazza di 23 anni e frequento l'ultimo anno di università (non ho manco un esame indietro e una media del 25).
Da sempre ho avuto problemi con i miei genitori.
Dai miei 3 mesi loro lavoravano e io vivevo con i miei nonni (con i quali ho uno splendido rapporto).
Quando è nata mia sorella, all'età di 4 anni, decisi di tornare a vivere dai miei nonni se no sarei scappata di casa.
Dai 5 anni in poi, i miei affidano a me la cura di mia sorella minore mentre loro lavorano.
Trascorro un'infanzia abbastanza normale tranne per il fatto che cambiai 3 scuole elementari (non a causa di trasferimenti).
I problemi sorgono quando, al liceo, inizio a fumare (canne e sigarette).
Mia madre mi controllava la camera come un poliziotto durante una perquisa.
Mi trovò un po di hashish e lo disse a mio padre.
Per punizione restai mesi senza porta di camera e senza cellulare.
Dopo qualche anno venni sorpresa da mia madre a fumare una canna davanti alla finestra di camera.
Lo disse a mio padre che mi picchió talmente tanto che il giorno dopo scappai di casa, per poi tornare dopo qualche giorno.
A 17 anni venni sorpresa in gita con una canna e i professori chiamarono i miei genitori.
Quando tornai a casa, dalla loro reazione sembrava che fossi stata arrestata per spaccio internazionale.
Al ché, di comune accordo con mio padre che mi odiava tanto, decisi di ritirarmi da scuola e andai a vivere per 6 mesi fuori regione.
A settembre feci gli esami integrativi nella mia città di origine e mi diplomai con 91 senza perdere anni (mai un complimento, stavo solo facendo il mio dovere).
Mi iscrivo in università lontano da casa e purtroppo scopro che il corso che ho scelto non fa per me.
Dopo 3 esami smetto di studiare e anche a causa del mio ex cado in una profonda depressione che durò 2 anni.
Tornai a casa ma i miei non furono in grado di aiutarmi (sembrava che io li facessi star male per come stavo) cosi andai a vivere a un "amico" lontano da casa che si rivelò un opportunista e mi rubò parecchi soldi.
Tornai a casa un po fuori di me, non frequentavo belle persone e sicuramente sono stata giudicata male anche per questo.
Ora studio e sto bene mentalmente, ho solo 2 amici seri, ma quell'anno perso e i soldi che feci spendere mi vengono rinfacciati tutt'ora.
Prima mio padre me li chiese indietro, dopo mesi cambiò idea.
Il rapporto con mia sorella è nullo, penso per tutto quello che sente dire da sempre su di me dai miei genitori.
Lei viene sempre creduta e difesa a spada tratta.
Il problema della famiglia sono io, mi scrutano criticamente, mentre mia sorella è quella perfetta che non commette mai uno sbaglio e se lo fa sono sicuri che non l'ha fatto a posta (e non viene mai controllata, tanto quella che fa casini sono io e non lei). Anche se cercano di nasconderlo è evidente che mia sorella sia la loro preferita. Mia madre mi fa sempre sorrisetti falsi ma appena provo a farle notare un comportamento scorretto di mia sorella io sono la ragazzina gelosa della sorellina minore.
Posso dire qualsiasi cosa che non vengo creduta mai. Manco se si tratta di una cavolata. Ora sto per andare a vivere fuori casa perche mia nonna ha deciso di aiutarmi economicamente per farmi vivere più serena.
Mi dovrò rassegnare ad avere questo rapporto con i miei genitori per sempre? Io mi comporto benissimo e non so più cosa devo fare per essere accettata e apprezzata da loro.
Grazie in anticipo a chi risponderà.
Ciao Giulia,
quello che mi colpisce dal tuo testo è che dice tanto dei tuoi genitori ma davvero poco di te. Chi è Giulia? Giulia e basta?
Non credo che l’obiettivo sia comportarsi bene per essere accettata e apprezzata dai tuoi genitori ma che tu possa comportarti in linea con quello che senti per accettare la tua storia e apprezzare quello che sei oggi e chissà, magari, con il tempo, riuscire ad apprezzare anche qualcosa di piccolo e buono dei tuoi genitori, anche se magari loro non avranno la tua stessa fortuna d’imparare a farlo con te.
Io sono una psicologa psico-corporea, specializzata nel far emergere ciò che si sente dalla semplice osservazione e consapevolezza del corpo, per aiutare la persona ad orientare le proprie scelte e le proprie azioni esattamente in linea con la sua autenticità, non inquinata.
In ogni caso, ti auguro di riuscire a tenerti a cuore dentro i tuoi confini.
Anna Massarotto
Psicologa
340 5192810