Il coronavirus per i bambini: tra fantasie e fantasmi!
L’arrivo nel nostro Paese del coronavirus ci ha sconvolto, ha trasformato improvvisamente la nostra quotidianità impedendoci di “vivere” al di fuori delle mura domestiche: costretti a restare a casa per evitare il contagio della malattia fisica non possiamo impedire però l’“attacco” alla nostra psiche.
E’ una situazione in continua evoluzione che domina il nostro tempo, il nostro spazio, le nostre relazioni sfuggendo ad ogni possibilità di controllo. Ci ritroviamo così a convivere quotidianamente con incertezza e attesa, quella che si ristabilisca una “normalità” certamente diversa da quella di prima. Tutto questo ha naturalmente delle conseguenze: così come per noi adulti anche nei bambini sono comuni stati di preoccupazione, paura, ansia, spaesamento, noia e tristezza.
E’ fondamentale dunque, da genitori, comprendere qual è la percezione e quali le emozioni suscitate dall’inedita situazione che anche i più piccoli stanno vivendo. E’ nostro compito aiutarli a esprimere il loro “mondo interno”, a comunicare quello che provano; dobbiamo farli sentire accettati, accolti, amati e protetti da noi “grandi”.
E’ normale che soprattutto in questo periodo i bambini abbiano delle paure come quelle inerenti il contagio del virus. Le paure sono quasi costanti durante l’infanzia e la fanciullezza: sono fisiologiche e nella maggior parte dei casi temporanee e passeggere; si manifestano in un periodo particolarmente difficile e tendono poi ad attenuarsi o scomparire. Non vanno criticate o minimizzate ma accolte ed ascoltate sempre: facciamo sentire ai più piccoli che non sono soli nell’affrontarle e che in alcuni casi sono le nostre stesse.
La paura è una risposta emotiva che ci permette di allontanare i pericoli e come tale è fondamentale per la sopravvivenza dell'individuo e della specie. Aiutiamo i bambini a esprimerle e spieghiamo loro, in modo adatto alla loro maturità, cosa ha stravolto da un momento all’altro le nostre vite e quali sono le conseguenze che questo sta avendo sui ritmi di vita di ciascuno di noi.
Se i piccoli sono con noi adulti quando ascoltiamo le notizie troviamo subito dopo un momento in cui rendere quelle informazioni comprensibili e rassicuranti offrendo loro opportune spiegazioni. Permettete anche ai vostri figli di far domande in modo da chiarire i loro dubbi.
Rassicurateli: aiutateli a vincere le loro paure. Spiegate loro che nonostante le difficoltà “andrà tutto bene” se si rispetteranno delle norme igieniche e di distanza sociale.
E’ inutile negare o minimizzare: spieghiamo loro che stiamo vivendo una situazione complessa da cui però usciremo. Diversamente rischieremmo che, in una situazione caratterizzata già da molte tensioni, si generi ancora più ansia. Evitare l’argomento crea un alone di mistero che non aiuterà i piccoli a comprendere ed elaborare la realtà: non riusciranno a dare un significato alla loro “nuova” quotidianità e non potranno “liberarsi” dai loro dubbi né lasciar fluire le loro emozioni e l’eventuale disagio che provano.
Certo da genitori può risultare difficile lasciare spazio alle proprie emozioni: spesso per proteggersi dalla sofferenza e non causare dolore a chi si ama si evita la comunicazione. Quello che non viene detto e chiarito però rischia di generare un profondo e incolmabile disagio interiore, in chi evita la comunicazione e in chi non riceve le adeguate spiegazioni.
Stiamo affrontando una situazione inedita e imprevista ma negarla rischierebbe di complicare ulteriormente la situazione. I piccoli sono pieni di risorse interiori, sono resilienti e capaci di elaborare le situazioni negative trovando in esse anche risvolti positivi molto più di quanto immaginiamo.
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