Io, "compagna di papà", vorrei ritrovare il rapporto d'amore con sua figlia.
Ho 34 anni, due figlie di 4 e 1 anno, e sono la "fidanzata di papà" per l'altra nostra bimba, che in realtà è del mio compagno appunto, di 11 anni. Io e la bimba abbiamo avuto un legame stretto sin da subito. La separazione tra sua mamma e suo papà è avvenuta velocemente, e subito dopo sono arrivata io. La bimba è passata quindi da una situazione all'altra in poco meno di un anno, quando lei di anni ne aveva 6. Il rapporto tra i suoi genitori era molto consumato, e la bambina era stata abituata ahimè ad essere cresciuta nelle assenze, delegata a nonni ma soprattutto a babysitter e colf. Il che, paradossalmente, ha persino aiutato ad attutire il colpo della separazione. In una prima fase, la sua mamma purtroppo non era d'aiuto in nessun modo per la serenità della bambina, ma noi con il supporto di una psicologa infantile (che ha seguito noi, senza mai coinvolgere direttamente la bambina) e della nostra avvocatessa siamo riusciti a far comprendere il mio ruolo alla piccola con fluidità. Anche l'arrivo della sorellina, a strettissimo giro, è stato accolto nella più totale gioia e serenità. La mamma della bambina via via poi sembrava collaborare alla realizzazione di un quadro sereno e stabile per la piccola, anche se purtroppo alcune cattiverie devono essere state inserite nel cuore della bambina in più fasi. Ora la bimba ha quasi 11 anni, è ufficialmente entrata a piè pari nella pre adolescenza, e io non so più come fare a ritrovare con lei quel rapporto confidenziale e vero che avevamo prima: dice bugie (al papà e alla mamma, e anche a me), è fredda e distaccata seppur non arrabbiata, è "lontana" da me e tende a mettere dei paletti alla nostra confidenza (pochi abbracci, pochissimi baci, pochissime confidenze, sorrisi di circostanza). Non è negativa né aggressiva, è solo....lontana. A volte le sono scappate considerazioni che ho capito le siano arrivate da parte materna (ho ragione di ritenere che più che sua mamma, che nel frattempo ha trovato un nuovo compagno, sia la nonna materna a riservare per il papà e per me costanti e dannose acidità). So che la mamma ritiene per esempio che io sia stata l'amante del papà, e che io sia quindi la causa della loro separazione, indi per cui immagino che nella testa della bambina sia balenata l'idea che io sia la responsabile del dolore della sua mamma (tutto ciò ovviamente è falso, ma questo è persino eventualmente un altro discorso). Io credo che l'arrivo dell'adolescenza renda più aspre emozioni già dentro di lei, ma vorrei capire come posso risolvere la cosa. Nel frattempo sono arrivate due sorelline, con la prima aveva un rapporto d'amore e simbiosi che via via però vedo rendersi difficoltoso, conflittuale, mentre con la seconda per il momento è molto affettuosa. Ho provato a prendermi degli spazi solo per lei, ho provato a parlarle un po', ho provato a dirle che sono disponibile per qualsiasi domanda anche sulla separazione o su quello che ritiene, ho provato a farle regali mirati...le reazioni sono tutte molto carine, ma "plastiche", come fermate da qualcosa. Non so come affrontare questo momento, e vi ringrazio se potrete darmi qualche indicazione. Voglio davvero bene a questa bambina. E voglio davvero bene alla mia famiglia. Grazie, Margherita
Gentile Margherita,
come ha anche Lei scritto nel suo messaggio, la bambina sta entrando nella delicata fase dell'adolescenza. Come sa, questo è un momento di facili reazioni, profondi cambiamenti e ripensamenti da parte dei ragazzi che hanno quindi bisogno di spazio per pensare e comprendere chi sono al di là delle scelte fatte dagli adulti e che loro hanno dovuto subire. La bimba infatti, a quanto lei scrive, è stata molto brava nell'affontare la separazione perchè si è adeguata alla nuova realtà. Ora che sta crescendo vuole probabilmente capire e di sicuro ha bisogno di avere accanto a sé adulti che comincino a trattarla come una ragazzina che sta crescendo, e che va rispettata per ciò che prova e sente. Le dia tempo, le conceda di esprimere ciò che è senza sentirsi in colpa. Provi anche lei a sua volta a sentire con quali emozioni e aspettative si approccia a lei e a quanta tolleranza lei ha dinanzi ad azioni che non corrispondono al suo desiderio. Se la bambina si sentirà rispettata nei suoi tempi di crescita e le darà fiducia facendole sentire che lei la ama e che è un punto fermo, vedrà che ritornerà a parlare con lei con sincerità in maniera spontanea, perchè non si sentirà forzata a farla, per farle piacere. E' questo infatti che può far nascere l'atteggiamento "plastico" o di circostanza che lei sente. Mettersi in discussione in un momento di crescita di un adolescente aiuta a crescere a propria volta e a diventare degli adulti più sensibili e forti al tempo stesso. E i ragazzi hanno bisogno di questo, oltre naturalmente a confini e ruoli ben delineati.
La saluto cordialmente e le auguro tanta serenità.
Psicologo, Psicoterapeuta - Genova