CHI SONO
Ho cominciato a nutrire un naturale interesse per i rapporti umani e il funzionamento della mente sin da piccola, osservando ciò che accadeva nella mia famiglia, una numerosa famiglia del sud caratterizzata da dinamiche complicate e ruoli molto rigidi.
Devo alla famiglia in cui sono nata, ai suoi aspetti disfunzionali che cercavo di comprendere e riparare, alla sofferenza che osservavo al suo interno l’aver maturato una motivazione a studiare le relazioni interpersonali e aiutare le persone in difficoltà.
Scegliere di iscrivermi alla Facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma e frequentare i vari corsi è stato per me così naturale, come per un pesce nuotare nell’acqua.
Quelli dell’Università sono stati anni fondamentali sia per la mia crescita che per la formazione personale. Tra le esperienze più significative vissute in quel di Via dei Marsi, a San Lorenzo, annovero le lezioni con il prof. Massimo Ammaniti, dal quale ho sentito parlare per la prima volta della Teoria dell’Attaccamento di J. Bowlby e con il quale ho approfondito, all’interno della mia tesi di laurea, la trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento; e – altrettanto fondamentale - l’incontro con il pensiero sistemico-relazionale, avvenuto tramite le lezioni della Prof.ssa Malagoli Togliatti e la lettura del libro “Pragmatica della comunicazione umana” di Watzlawick, Beavin & Jackson che mi ha aperto l’orizzonte di un possibile trattamento della schizofrenia attraverso la terapia della famiglia. Fa profondamente parte di me l’emozione provata nell’apprendere di un “paziente designato” che si fa carico di esprimere la disfunzionalità del gruppo di appartenenza attraverso un sintomo: un sintomo da comprendere, a cui dare un significato che viene, in sede di terapia, ricostruito e messo al servizio della famiglia per sbloccare dinamiche disfunzionali e liberare il paziente designato.
Un altro incontro fondamentale è stato quello con i didatti e i colleghi della scuola di specializzazione in Psicoterapia Familiare e Sistemico-Relazionale “I.e.f.co.s”, alla quale mi sono iscritta dopo la laurea e l’esame di stato, diramazione del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale fondato dal prof. Luigi Cancrini. Dai didatti che ho avuto, Assunta Buzzelli, Luigi Cancrini e Nanni Di Cesare, ho ricevuto un dono prezioso: le lenti “sistemiche” con cui ricostruire i significati comunicazionali dei vari sintomi presenti in un individuo, una coppia o una famiglia sofferente.
Dal 2010 opero come libero-professionista nella città di Venezia dove cerco di applicare ciò che ho imparato dallo studio, dalla pratica e dai tanti pazienti che ho incontrato in stanza di terapia (ognuno dei quali rappresenta per me un tassello insostituibile del mio bagaglio di conoscenza dell’animo umano), fiduciosa del fatto che le risorse personali possono emergere solo dall’aver ricevuto un danno.
Il mio motto è una frase di Karl Jaspers: “La perla è la malattia della conchiglia”: la perla è il risultato finale di un’infezione provocata dall’infiltrazione di un granello di sabbia, cui la conchiglia reagisce ricoprendo il granello di strati di madreperla.
Sono infatti convinta che nella crisi si celi la possibilità di scoprire le risorse più profonde e di ripartire nel lungo viaggio della vita più forti e consapevoli di prima.
La psicoterapia è, dal mio punto di vista, una collaborazione tra due (o più) persone che, insieme, ricercano e costruiscono il senso, il significato da dare al problema, al disagio vissuto e presentato e che, facendo questo, si arricchiscono reciprocamente.
Le aree e le tematiche di cui mi occupo sono:
- Rapporto genitori-figli
- Problematiche della Coppia
- Problematiche dell'adolescenza
- Dipendenze
- Disturbi dell'Umore (Depressione, Disturbi Bipolari)
- Disturbi Alimentari
- Sindromi Ansioso-depressive
- Attacchi di Panico
- Sostegno alla disabilità
- Sostegno nei momenti di crisi del Ciclo Vitale della Famiglia (nascita primo figlio, adolescenza dei figli, nido vuoto, problematiche terza età)