Non c'è dialogo, c'è solo quello che dice lei.
Salve, vi racconto la mia disastrosa situazione di coppia, alla ricerca di uno spiraglio di luce. Sono un ragazzo di 28 anni, mia moglie 35, sposato da 2 anni e mezzo, la stessa età di mia figlia. Più passa il tempo e più mi rendo conto che mia moglie ha qualcosa di strano, premetto che in questo momento mi sto dedicando alla bambina, non ho un lavoro ma a lei và bene così in quanto io tengo la bimba durante il giorno. Ma voglio partire da quando ci siamo conosciuti, ho sempre pensato che non provasse empatia verso le persone (solo verso i suoi gatti se li bacia abbraccia etc), ma pensavo fosse una fase stazionaria,non mi ha MAI baciato di sua spontanea volontà, nè un abbraccio, non mi ha MAI detto “ti amo“ di sua spontanea volontà(solo se lo dicevo prima io allora me lo ripeteva anche lei), non ci siamo MAI presi per mano (e io non sono per nulla un tipo mieloso, giusto il minimo indispensabile) non si è mai ricordata di un mio compleanno (potrei continuare per un pò).Quando mi deve chiamare non mi ha mai chiamato con nomignoli come si dovrebbe fare normalmente in coppia o semplicemente un “Massi“, mi chiama MASSIMO e impartisce l'ordine da eseguire, anche semplicemente il tono che usa per chiamarmi è come un ordine. Ma lei non ci può fare nulla, è fatta così, questa è l'unica cosa che ho capito. Io mi sento spiazzato perchè non ho mai avuto a che fare prima con una persona con un carattere così, non c'è dialogo, c'è solo quello che dice lei, e se non si fà come dice lei si litiga, e quando si litiga al posto di discutere del problema come io cerco di fare sempre, lei non risponde alle domande tiene un muso anche per giorni interi, si chiude nel suo guscio di vetro, ha un carattere forte ma nel senso sbagliato, io che sono sempre stato una persona aperta al dialogo e aperta a tutto mi sento veramente solo e spiazzato, anche perchè abito in svizzera, e sono venuto ad abitare qui per lei, ovviamente sono solo qui e non ho nessuno a parte mio cognato e qualche altro suo parente. Quando decide che deve fare qualcosa, tu devi farla, anche se non hai voglia. Se per caso dico di no, iniziano i musi e da li in poi le proposte che gli fai durante la giornata, qualsiasi proposta, rispecchia quel “no“ che gli hai dato prima, senza cognizione di causa, completamente stile dispetto e questo si ripete su tutti i frangenti. Quando devo fare qualcosa io, d'altro canto non lo fà quasi mai, dicendo questa frase : “e cosa faccio io, sto li a guardarti mentre... etc etc“ e quando riesco a convincerla, il fatto che viene magari contro voglia te lo fa pesare in una maniera esageratamente esasperata, non parlando, tenendo i musi o rispondendo malissimo. Ogni volta che mi avvicino a lei, anche solo se la tocco si infastidisce, mi dice SEMPRE:“oh guardami, questo è il mio momento non posso stare tranquilla?“ ed inizia a infastidirsi. Io cercando di farla ragionare rispondo: “non ti sto facendo nulla, puoi stare comunque tranquilla“ niente insomma, non deve essere avvicinata o toccata e nulla, e io, ogni volta che si verificano queste cose e tutte quelle elencate prima, mi sento sempre solo, ora comunque ci ho fatto l'abitudine. Potrei ancora continuare con tantissimi esempi, ma il succo è questo. Lei ha sempre fatto così, all'inizio della storia era sempre così ma eravamo piu affiatati e si notava meno. Ora ho preso molto peso, e ho perso anche autostima, cosa che una volta ne avevo molta. Premetto che i suoi genitori sono persone squisite, ci vado veramente daccordo, e loro compreso suo fratello mi hanno detto che da piccola aveva un carattere che piangeva sempre e si lamentava sempre di tutto, e la chiamavano “il lamento“. Penso che conoscendola la situazione NON possa migliorare in nessun frangente, è fatta così e basta. Io sono molto legato a mia figlia, le voglio troppo bene, e essendo che ora abito in svizzera, se dovessimo fare un divorzio ho paura di non rivederla più se tornassi in italia. Non sò proprio cosa fare ho veramente bisogno di aiuto ad affrontare questa persona/situazione. Grazie Non sò se ho scritto nella sezione giusta, spero di si.
Salve sig. Massimo, si è mai chiesto come mai sta con una donna da lei vissuta come anaffettiva ed egocentrica, di fronte alla quale deve annullare ogni bisogno personale? si è mai chiesto come mai ha scelto di "vivere senza esistere" accanto a questa donna? in che modo la sua storia affettiva rivive nel rapporto con sua moglie? è la prima volta che prova tutta questa frustrazione con una persona nella sua vita? Forse prima di agire qualunque scelta (separazione, divorzio...) dovrebbe provare a rispondere a queste domande. Insomma qual è il suo ruolo in tutto questo?
Auguri!
Psicologa, Psicoterapeuta - Venezia