E' sbagliato optare per una relazione senza amore per non rischiare di soffrire
Buongiorno, Ho 36 anni e sono tornata da qualche mese a frequentare un mio ex fidanzato dei tempi dell'università, con cui era finita sostanzialmente per mancanza di dialogo e perchè l'amore era finito dopo varie delusioni. Negli ultimi anni sono stata innamorata di altre due persone, una in particolare (più recente), che sfortunatamente per me non provavano la stessa cosa, e la seconda mi ha lasciata senza preavviso l'estate scorsa quando ha trovato l'amore altrove. È stato un momento difficile ma l'ho superato e mi ha anche dato modo di riflettere su me stessa. Caratterialmente sono abbastanza chiusa, frequento poche persone e ho poche occasioni sociali di conoscerne altre, inoltre la mia esperienza con i sentimenti è stata nel complesso abbastanza deludente, il che mi fa pensare di non esserci molto portata. Con l'ex fidanzato che sono tornata a frequentare la situazione è rimasta più o meno la stessa di quando ci siamo lasciati, non ne sono innamorata, non c'è particolare complicità, diciamo che c'è una sorta di amicizia di lunga data disillusa ma so che a modo suo mi vuole bene e non vorrebbe un'altra compagna che non sia io. Anch'io credo di non avere più voglia di fare esperimenti con estranei, andiamo d'accordo e credo di potermi fidare di lui, penso di non voler più conoscere nessun altro. Ora vorrei chiedergli di andare a vivere insieme e di sposarci ma siccome è un passo importante sono un po' spaventata. Non ho il coraggio di confrontarmi su questo argomento con amici e familiari, perchè temo mi dicano che sto sbagliando, che è sbagliato optare per una relazione senza amore per non rischiare di soffrire, che nella vita bisogna rischiare ecc. Ma io caratterialmente non sono un'avventuriera, una che si butta alla ricerca di emozioni, sono una più razionale e anche un po' “paurosa“ del nuovo. Le mie amiche single le vedo disperarsi tra uomini senza arte nè parte, che le illudono e spariscono, che non sanno cosa vogliono. Per contro tra le mie amiche sposate/fidanzate sono pochissime quelle che vedo felici in una relazione realmente d'amore, la maggior parte sono relazioni rassegnate e di facciata, solo che non lo ammetterebbero mai per mantenere l'apparenza. Quindi non ho voglia di chiedere opinioni a chi so che predicherebbe bene sulla mia pelle e sulla sua razzola male. Non voglio fare un torto a quest'uomo, voglio dirgli che quello che provo per lui non è l'amore romantico delle favole, ma che sono sincera quando dico che non vorrei nessun altro all'in fuori di lui e che credo che con lui potrei essere felice. Non ho voglia di passare di fiore in fiore, ho voglia di costruire qualcosa, di crearmi una famiglia, di avere dei figli, e se la vita mi ha portato lui e mi ha formata in questo modo forse dovrei seguire la via che mi viene indicata. È ovvio che se mi faccio queste domande è perchè non sono perfettamente convinta, avrei sognato qualcosa di diverso ma mi chiedo: è giusto ricorrere una chimera mentre gli anni passano e buttare alle ortiche quello che c'è, anche con tutti i limiti e i difetti che gli riconosco? L'alternativa è focalizzarsi solo sui sentimenti, chiuderla perchè non sono innamorata e continuare a cercare, per non trovare magari nulla e ritrovarmi un domani “dura e pura“ ma senza la famiglia che sogno di avere. Sono abbastanza confusa e un po' angosciata, ho bisogno di fare chiarezza... Sto sbagliando a fondare il mio futuro su queste premesse? Mi inganno a pensare che potrei essere felice anche così?
Cara Ilenia,
ho letto con attenzione la tua lettera e sono rimasta estremamente colpita da due aspetti: la determinazione con la quale ti definisci “non portata per i sentimenti” e la rassegnazione con la quale giustifichi la tua rinuncia ad avere qualcosa di più vero, profondo e bello. Trasmetti la netta sensazione di aver abdicato all’amore.
Non si può pensare di vivere escludendo del tutto la sofferenza: la sofferenza fa parte dell’esperienza della vita. Nessuno vuole volontariamente soffrire, ma cercare di escludere il disagio e la sofferenza dalla propria vita ci porta gradualmente a tagliarci fuori da qualsiasi percorso di crescita ed arricchimento interiore, facendoci paradossalmente comunque soffrire.
Evitare di vivere le emozioni appieno, di cercare un compagno più affine che ti faccia sentire viva, curiosa e desiderosa di migliorare, solo perché potresti poi soffrire, non ti porterà né la gioia né la serenità che stia cercando.
La sofferenza è il motore del cambiamento, della crescita, la spinta a diventare persone migliori, più sagge e più solide. Confondere la serenità con l’assenza di emozioni è come volersi chiudere in casa al buio per paura di vedere i colori!
L’errore logico – se di errore vogliamo parlare - non sta nello scegliere un compagno di vita sulla base di elementi solidi e concreti di accordo, affinità e comunanza di obiettivi; a mio avviso sta nel credere che l’assenza di coinvolgimento (amore, passione, desiderio) sia la chiave della felicità futura!
Il punto di tutta questa situazione non è il tuo compagno, o quelli che hai avuto in precedenza e che ti hanno fatto stare male (nella coppia c’è sempre qualcosa che ci può creare disagio): il punto sei tu.
Sei tu e la tua decisione di rassegnarti definitivamente, così giovane, a vivere una vita piatta e spaventata, giustificando la tua paura di metterti in gioco, rischiare e crescere come persona, con l’evitamento della sofferenza.
Inoltre, sei così certa che con questa persona non soffrirai mai? Perché personalmente non credo che si possa vivere sereni, felici e contenti quando le nostre scelte sono state fatte sulla base della rinuncia a noi stessi, quando abbiamo preferito non guardare piuttosto che imparare a vedere.
Il mio consiglio è quello di affrontare le tue paure senza lasciartene guidare in una scelta così delicata e di prendere tempo: lascia che la risposta emerga chiaramente dal profondo del tuo cuore, come sta già facendo, instillandoti quel dubbio che tu stessa ammetti, chiedendo un parere in questa rubrica.
Abbi fiducia in te stessa e non avere paura: una scelta del genere, ad oggi, non renderebbe felice te né il tuo futuro compagno.