È possibile aiutare i figli a superare il trauma del divorzio dei genitori? Riuscire a mantenere un rapporto felice, significativo, soddisfacente, anche quando il divorzio impedisce di vivere con tutto il tempo? Lo psichiatra americano Goldzband, noto in tutti gli Stati Uniti come un’autorità nel fornire aiuto ai bambini di genitori separati spiega come far sì che i figli “sopravvivono” alla separazione dei genitori. In particolare è importante sottolineare che le discussioni in presenza dei bambini sono particolarmente dannose per l’equilibrio emotivo dei bambini, soprattutto quando questi, come molto frequentemente accade, diventano il fulcro del dissenso fra genitori. Il primo errore da evitare è, dunque, litigare per la tutela del bambino e consentire ad un tribunale di prendere decisioni al posto loro: nessuno meglio dei genitori sa qual è il bene del bambino, che non deve sentirsi oggetto di contesa ma rassicurato sul suo futuro di figlio, comunque amato. Purtroppo i fatti della recente cronaca spesso smentiscono tale assunto che sarebbe fondamentale per il benessere psicologico del bambino e il divorzio, esperienza già traumatica di per sé, diventa un’esperienza insormontabile per una sana crescita. Per i figli il divorzio è un trauma, sempre. Quasi tutti si sentono colpevoli, come se fossero loro la causa della separazione: “Se fossi stato un bambino migliore questo non sarebbe accaduto”, pensano. Un mondo si è distrutto ai loro occhi: è una sofferenza terribile da cui possono uscire solo se messi in condizioni di farlo. E’ necessario che intorno a loro tutto torni pacifico, che le decisioni vengano prese senza litigi, discussioni. Che la mamma o il papà siano capaci di sedere con loro e di spiegare con calma cosa sta succedendo, traquillizzandoli sul loro futuro, sul fatto che tutto andrà bene. Certo non è facile comportarsi così, chi divorzia è pieno di rabbia sotto stress, ferito, e spesso non controlla le sue reazioni. Ma è necessario che i genitori, per il bene dei figli, lo facciano. Il bambino che vive nell’ansia finisce per ammalarsi. Che la coppia litighi pure sui soldi, sulla casa, sui tempi delle visite: riguardo ai figli ha il dovere di accordarsi pacificamente, onestamente e definitivamente. Una domanda che spesso mi pongono è meglio il divorzio dei genitori, o una convivenza forzata? Considerando che l’ambiente nel quale vivono i bambini è fondamentale per il loro equilibrio emotivo, basta considerare che non devono essere allevati in una casa piena di odio, anche se è “nascosto” sotto al tappeto, o nella falsità. Questo è peggio di un divorzio. Per loro e per i genitori che finiscono per provare verso i piccoli una rabbia non cosciente: “Se non ci fossero i figli sarei libero di andarmene”. Meglio una separazione pacifica, mettendo il benessere dei bambini al primo posto. Spero di essere stata utile, in ogni caso qui di seguito troverà una breve bibliografia che potrà aiutarla sull’argomento. 1. BARONE E., Figli condivisi. La psicologia dello sviluppo nella mediazione familiare, Edizioni Univ. Romane, 2007. 2. GOLDZBAND, M. A. Tempo di qualità, Come aiutare i bambini a superare il trauma del divorzio dei genitori. Di Renzo Editore 2009 3. PARKINSON L., Separazione, divorzio e mediazione familiare, Erikson, Trento, 1995. 4. LAURENT-BOYER L. (a cura di), La mediazione familiare, Liguori, Napoli, 2000. 5. MALAGOLI TOGLIATTI M., Affido congiunto e condivisione della genitorialità, F. Angeli, 2003. 6. SCABINI E., ROSSI G., a cura di, Rigenerare i legami: la mediazione nelle relazioni familiari e comunitarie, Vita e Pensiero, 2003. Cordiali saluti