Non so più cosa fare con mia figlia, sono io che sbaglio?
Buongiorno a tutti.
Sono una mamma non ancora disperata, ma quasi. Mia figlia a quasi 3 anni, ha un carattere molto difficile. Non capisco i suoi comportamenti, vive in un ambiente sano, l'amiamo tutti, la coccoliamo e le diamo tutte le attenzioni di cui ha bisogno. Però lei è sempre insoddisfatta, quando non riesce a fare qualcosa inizia a urlare e a mordersi, anzi urla per la maggior parte della giornata, quando si arrabbia inizia a sbattere la testa per terra e a tirarsi schiaffi e graffi.
Non fa mai quello che le viene chiesto, è ribelle e prepotente. Sgridarla non serve, punirla non serve, urlare non serve. Non so più cosa fare. Poi da quando ha saputo che è in arrivo un altro bambino la situazione con me è peggiorata, passa dall'attaccamento morboso al volermi far male. Non so più cosa fare. Forse stiamo sbagliando tutto con lei, per prima io.
Grazie per la vostra attenzione.
Buongiorno Signora, comprendo bene la sua preoccupazione e frustrazione, vediamo insieme di provare a creare un clima migliore di comunicazione familiare.
Intanto è fondamentale che voi genitori comprendiate che per i bambini molto piccoli è impossibile riuscire a verbalizzare le proprie emozioni dal momento che ancora non ne hanno consapevolezza, i bambini fanno capricci perché non conoscono altre modalità per far comprendere agli adulti il proprio disagio.
Quando vi trovate davanti al capriccio è fondamentale usare questi metodi empatici:
1) Cercare di rimanere calmi il più possibile
2) Comprendere cosa sta succedendo al bambino in quel momento “come mai stai piangendo?”e aiutarlo nella verbalizzazione della sua emozione: “ti senti arrabbiato?”, “sei dispiaciuto?”
3) Quando lo si percepisce molto agitato abbassarsi al suo livello inginocchiandosi e se è il caso abbracciarlo soprattutto se ha atteggiamenti aiuto lesivi.
4) Rassicurarlo con parole tranquillizzanti “adesso la mamma ti aiuta a…”
Un’altra cosa che spesso i genitori non fanno perché reputano i bimbi “troppo piccoli per capire”, è appunto il NON spiegare le situazioni: questo è sbagliatissimo e crea ansia e confusione nel bambino, a loro va spiegato tutto, ovviamente con termini adatti, faccio un esempio: quando si decide di uscire, avvisare il bambino “amore tra poco ci prepariamo per uscire”, se si deve rimanere al lavoro per più tempo avvisare il bambino “amore stasera la mamma rimarrà un po’ di più al lavoro e starai col papà, coi nonni ecc”
Fondamentale è stabilire regole che aiutano il bambino a orientarsi nella quotidianità: ci si lava le mani prima di andare a tavola, si mette via un gioco quando non lo si usa, si va a letto dopo il tal cartone animato.
Date sempre un’immagine positiva ai bambini, così riusciranno a diventare persone con una buona autostima che è la chiava per una buona riuscita nella vita.
Cari saluti