Dott.ssa Antonella Russo

Dott.ssa Antonella Russo

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

“Voglio solo l’amichetta del cuore”

Buongiorno, la famiglia per cui lavoro mi ha riferito che il piccolo di quasi 5 anni ha avuto difficoltà ad andare a scuola, piangendo e dimenandosi, mai successo. Premetto che ha cambiato le maestre e anche la maggior parte dei compagni, sono rimasti in pochi del gruppo dell’anno scorso mentre i nuovi arrivati sono più piccoli. Aggiungo che il bambino comunque non è un bambino che si isola o che ha difficoltà a socializzare, ma approccia spesso ( se non sempre) bambini più grandi con cui giocare, anche al parco. Ha riferito che le maestre sono cattive perché vogliono allontanarlo dalla sua amichetta del cuore (con lui in classe) per farlo sedere accanto ai bambini nuovi ma lui rifiuta categoricamente ( definito quindi permaloso dalle stesse maestre). Personalmente credo che l’anno scolastico sia appena iniziato, e sarebbe opportuno dare tempo e modo ai bambini di conoscersi, calcolando che è cambiato sia il gruppo classe che le insegnanti di riferimento ed è quindi necessario un momento di riassestamento. Magari piuttosto che puntare a far sedere il bambino in altro posto le maestre potrebbero svolgere attività ludiche o didattiche in gruppo così da farli conoscere meglio e stimolare la loro curiosità a passare più tempo insieme. Da quanto so li fanno stare molto seduti e non li portano neanche in giardino durante la ricreazione, dove magari potrebbero avere più margine di gioco libero ed esplorazione altrui.Mi affido però ai vostro pareri. Grazie!

Buongiorno 

intanto mi sento di dirle che è incomiabile il suo interesse per questa famiglia che mi sembra anche andare oltre l'orario di lavoro. 
SÌ ha ben intuito che è molto presto per fare valutazioni sull'andamento dell'inserimento, il bambino può essere rifiutante verso queste novità (amici nuovi e maestre) e al momento potrebbe reagire in vario modo a queste frustrazioni (anche esagerando o dicendo cose non vere). Per cui è giusto monitorare e stare vicino a lui emotivamente nei momenti di frustrazione, avendo la pazienza di aspettare che la situazione faccia il proprio corso. Se tra un paio di mesi dovesse esserci ancora un disagio, allora sarà meglio che i genitori abbiano un colloquio con le maestre per concordare insieme la strategia di inserimento.