psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
E' possibile che l'ansia possa causare disturbi del linguaggio?
Gentili dottori, è possibile che l'ansia possa causare disturbi del linguaggio? In particolare mi riferisco al fatto che sempre più spesso trovo difficoltà a trovare la parola giusta. Quando racconto una storia mi capita spesso di non trovare un termine adatto o articolare alla perfezione una frase. Ho 23 anni e questi problemi si sono manifestati da qualche mese (ma le prime avvisaglie risalgono forse a un anno e mezzo fa), mi ricordo bene che quando facevo le superiori non avevo assolutamente il minimo problema di questo tipo (nè ovviamente ne avevo durante l'infanzia). Ho letto che problemi di questo tipo possono essere dovuti a: afasie, dislessia, ADHD e ansia (o altre malattie dovute all'avanzare dell'età che credo non mi riguardino). Ora, ho scartato a priori le prime tre perchè se ne avessi sofferto, tali sintomi si sarebbero manifestati prima e non a 23 anni e oltretutto a parte la difficoltà a trovare la parola giusta e articolare bene una frase non soffro dei sintomi che tali malattie comporterebbero. Quel che resta è l'ansia e in effetti io sono un soggetto molto ansioso e ipocondriaco. Tendo molto a fissarmi sui problemi e l'iter è più o meno sempre lo stesso e si può riassumere così: 1) “Credo“ di avere un problema 2) Mi fisso sul problema 3) Divento ansioso e mi preoccupo e più sono ansioso più i sintomi peggiorano. 4) Fisso una visita 5) Il dottore mi rassicura e mi dice che non è niente spiegandomi che è tutto ok 6) I sintomi passano completamente e ciò in concomitanza col fatto che non ci penso più. Ora, il problema su cui mi sono fissato è questa difficoltà a trovare la parola giusta e più ci penso più il problema si aggrava. Voglio anche precisare che tale problema è iniziato e peggiorato in concomitanza con l'aver iniziato un master completamente in lingua inglese (1 anno fa). Vorrei sapere se tale situazione può essere la causa del problema (insieme all'ansia che sicuramente contribuisce ad aggravarlo). Dovendo seguire lezioni in inglese, studiare su libri in inglese, condividere l'appartamento in cui vivo con ragazzi stranieri (parlando inglese) e trovandomi spesso e volentieri a parlare o leggere in inglese ultimamente l'italiano l'ho accantonato e mi trovo a parlarlo molto ma molto meno di prima. E tale “conflitto tra lingue“ lo noto anche mentre parlo perchè rarissimamente non ricordo proprio la parola, molto più spesso invece la parola la ricordo distintamente in una lingua, ma non in un altra. Ad esempio se sto parlando in italiano la parola che non mi viene in italiano ce l'ho chiaramente in mente in inglese, o se parlo in inglese e mi scordo una parola, tale parola ce l'ho chiaramente in mente in italiano. E' come se il mio cervello facesse confusione tra le due lingue e ciò lo noto anche mentre penso. Alle volte mi trovo a pensare in inglese, altre volte in italiano, altre volte è un mix di entrambe e ciò mi succede inconsapevolmente. Questa cosa mi preoccupa perchè ultimamente faccio davvero fatica a raccontare una storia o parlare di un qualcosa senza che mi scordi almeno una parola. E oramai sono così ossessionato da questa cosa che mentre parlo non sono rilassato ma sono “dentro la mente“ cercando di capire come sto parlando e se lo sto facendo bene e ovviamente ciò tende a peggiorare il problema. Come posso risolvere tale problema? Vi ringrazio per l'attenzione
Buongiorno Stefano,
per come descrivi il tuo disagio, per l’attenzione che tu metti nell’individuare ogni sintomo e la sua evoluzione, penso che già da diverso tempo tu viva un disagio legato a pensieri ossessivi che si introducono nella tua mente e ne assorbono tutta la tua attenzione.
In realtà hai già risposto alla tua domanda, tu sai già qual è la risposta. Nella tua lettera hai descritto perfettamente qual è il circolo vizioso che si instaura: 1) penso di non trovare la parola giusta; 2) l’emozione che ne consegue è l’ansia, 3) l’ansia è elevata e questo impedisce alla mia mente di concentrarsi, 4) quindi non trovo la parola giusta; 5) a questo punto mi preoccupo di avere qualche malattia, 6) l’ansia e lo stato di allerta aumenta, 7) il timore di non trovare la parola giusta cresce e così via.
Io penso che tu stia ancora una volta cercando l’ennesima rassicurazione da uno specialista, per poi passare ad una nuova idea fissa/intrusiva/totalizzante.
La domanda che voglio farti è: vuoi davvero andare avanti così? Questo modo di vivere ti fa stare bene? Hai 23 anni e meriti una vita diversa, più “libera” dai pensieri.