Vorrei trovare delle risposte riguardo ai problemi di mio figlio di quasi 13 anni
Buongiorno, sono una mamma di 40 anni e vorrei trovare delle risposte riguardo ai problemi di mio figlio di quasi 13 anni. Fin da quando era all'asilo lui faceva gia' fatica a relazionare con gli altri bambini. Era molto dinamico e incline a non rispettare alcune regole. Anche a casa, con me spesso non mi ascoltava e faceva come voleva. Poi alle elementari c'era lo stesso problema di relazione con gli altri.In realta' era riuscito inizialmente a farsi un amichetto ma poi e' arrivato in classe un nuovo compagno che gli e lo ha portato via in breve tempo. E'stato male per molti anni e ancora oggi,se lo incontra, rimane staccato e ne parla male. Anche a scuola i voti erano molto scarsi. Poi il passaggio alle scuole medie ha influito negativamente sul comportamento. E'diventato molto timido e molto insicuro. Quando e' in compagnia dei compagni spesso e'a disagio, si sente fuori dal gruppo e incompreso. Non riesce a fare dialogo. Nello studio non ha voglia di impegnarsi anzi e' quasi arrendevole. Noi genitori spesso lavoriamo e non riusciamo a stargli dietro nei compiti ma appena possiamo lo aiutiamo un po'.Io con lui ho un rapporto non sempre sereno per via della sua svogliatezza ma comunque siamo molto uniti e spesso lui mi confida delle cose. A casa,con noi genitori, maschera un po'le sue emozioni negative e spesso me ne accorgo. Poi cerco di capire come sta e tra una cosa e l'altra escono fuori le sue preoccupazioni. Noi genitori siamo molto preoccupati perche' i risultati scolastici si sono aggravati e lui e' molto menefreghista in questo. Ci lamentiamo spesso e allo stesso tempo vorremmo aiutarlo ma non sappiamo piu' che pesci pigliare. Tra l'altro lui e' seguito da una neuropsichiatra infantile da molti anni e non abbiamo ancora riscontrato risultati. Aiutateci per favore non sappiamo piu' cosa fare per nostro figlio. Per sciogliere un po' la sua timidezza lo abbiamo anche iscritto a vari corsi ma ora ci serve qualcosa per eliminare la svogliatezza e favorire l'autostima. Grazie
Buongiorno Silvia, la sua esposizione è chiara e precisa, ma come vede nonostante tutte le attenzioni, e gli sforzi che facciate, non si riesce ad arrivare ad una soluzione.
Diciamo che in linea di massima è solito riscontrare in un ragazzo dell’eta di vostro figlio, delle disarmonie tra il desiderato per lui e il suo comportamento, è chiaro che il ragazzo non prediliga la compagnia, molto probabilmente, perché non riesce a mandar giù la sofferenza di una frustrazione, (l’esperienza con il suo amichetto certo non l’ha aiutato).
Molto probabilmente questo tipo di comportamento potreste riscontrarlo anche nel rapporto con voi, in relazione a ciò che desidera, e ciò che da voi riesce ad ottenere, se ad esempio utilizza il capriccio, oppure pur di non sentirsi frustrato, rinunci alla richiesta.
Chiaramente in questi casi, prima di dare delle qualsivoglia risposte, sarebbe bene conoscere meglio il ragazzo, e il suo rapporto con voi.
Ad esempio lei spiega bene il vostro di rapporto, ma sarebbe utile sapere come vanno le cose, con il padre, (ci sono dei momenti riservati ad un rapporto più diretto tra loro?)
Un’altra domanda che vorrei porle è riguardo i motivi per cui si è rivolta ad una neuropsichiatra, e se è necessario che il ragazzo prenda dei farmaci, a tal proposito, e quali.
Signora Silvia se vorrà parlarne ancora, non si faccia problema, io posso dedicarle volentieri uno spazio di parola.
Distinti saluti