Il problema si chiama mamma
Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni che da molto tempo convive con un problema. Il problema si chiama mamma e nasce molto tempo fa quando fu ricoverata all'ospedale per aver assunto pasticche di non so quale natura. Uscita dall'ospedale la sua cura è stata affidata a diversi psicologi della ASL e la terapia che le hanno fatto assumere e che ha continuato ad assumere è zyprexa, piano piano la dose è calata negli anni fino a 5 mg. La diagnosi che lo psicologo ha dato del suo problema è disturbo psicotico paranoide. Questo disturbo influisce negativamente da sempre sulla vita mia e quella di mio papà che viviamo con lei. Ha un carattere aggressivo e violento e spesso sono arrivata alle mani con lei, a causa della sua estrema aggressività, la maggior parte dei litigi scattano perchè inizia ad insultare o a gridare lamentandosi di una situazione che non le va; moltissimi episodi sono accaduti. soprattutto quando ero adolescente e non capivo che era malata e quindi reagivo ad una situazione che ritenevo assurda, controbbattendo ai suoi insulti e lamenti, solitamente per difendere mio padre, che è la persona che maggiormente viene attaccata, in un crescendo che pian piano sfociava nelle botte. Col tempo io e mio papà ce ne siamo fatti una ragione, abbiamo compreso che quello che dice non ha senso, non c'è una logica dietro e solo un flusso di pensieri suoi e di ragionamenti che alterano la realtà delle cose. Ma ciò non basta, perchè convivendo con questo problema si sono andati ad accumulare nella nostra testa moltissimi ricordi dolorosi, e non sempre si riesce a far finta di nulla e ad uscire di casa per non litigare, anche perchè spesso è successo che anche alle 4 del mattino lei si svegliasse e iniziasse a girare per casa accendendo tutte le luci e sbattendo i piedi per terra per farci svegliare, insultandoci. Io stessa per non litigare alle 5 del mattino sono andata via di casa. Ma non puoi fare sempre così. Non sempre succede questo, vi sono dei periodi in cui è relativamente tranquilla, ma mio padre lo tratta sempre malissimo, fermo restando che quando le conviene riesce benissimo ad essere genitle per ottenere quello che desidera. lei è fumatrice e ogni giorno devono esserci 10 euro per lei sul comodino altrimenti scatta la lite. Lavora poco solo 3 ore al giorno, mio papa è un pensionato e non sempre i soldi per lei ci sono, ma in qualche modo dobbiamo trovarli. Se qualcuno anche al di fuori di noi si permette di criticarla o di di dirgli spostati piu in la non riesce a farsene una ragione e pensa e ripensa per giorni alla questione andando a litigare con chi di dovere anche se è uno sconosciuto. Io le ho sempre voluto bene , idem mio padre, faremmo di tutto per lei, ma lentamente ci porta nell'abisso. A causa sua , permettetemi di dirlo, mio padre ha un ulcera allo stomaco. siamo andati al pronto soccorso, gli hanno fatto una gastroscopia urgente , ma lei non c'era. Era a comprare un cellulare nuovo. E' il terzo in un anno. dentro il suo armadio non troverete vestiti ma solo borse, che colleziona girando i vari mercatini. Questo fa tutti i giorni. Quando dico che tratta male mio padre mi riferisco anche alla durezza con cui si rivolge a lui: usciti dal pronto soccorso a casa lei ha saputo solo dire ' be meglio l'ulcera delle pastiglie che devo prendermi io'. Il giorno dopo io e mio papa siamo andati in montagna per svagarci visto lo stress , l'abbiamo invitata come sempre, ma lei non è voluta venire. una volta tornati mio padre si è lamentato del frigo perchè la roba se non la si controlla si rovina, e lei ha riposto: 'cosa vuoi che ti pulisco pure il frigo mentre tu te ne vai fuori?' io non ci ho piu visto e ho risposto a quello che diceva. Lei senza motivo, come sempre ha gridato in una maniera terribile e mi ha insultata chiamandomi 'stronza puttana'. Lei stava aspettando il nostro ritorno per mettersi a litigare, perche noi eravamo stati fuori e lei no. Succede cosi per ogni cosa, prova gelosia per tutto, quando mio padre si compra un pantalone (1 volta all'anno) lei si arrabbia e lo insulta e crea discussioni. Io non posso portare in casa il mio ragazzo perchè lei lo saluta freddamente senza motivo, odia la gente estranea, anche l'idraulico o chiunque altro che arrivano dentro casa sono trattati malissimo, cosi come gli inquilini di casa, non saluta mai, ma cammina a testa bassa. Insomma mi sono dilungata ma quello che voglio è solo capire come comportarmi perchè è estremamente difficile capire se è così cattiva (un diavolo ve lo giuro) per il carattere o per questa malattia. Io voglio una risposta perchè ciò mi sta creando problemi seri, non riesco ne a perdonarla per le cose che dice (ha augurato a me e a mio padre di crepare) ne a darle la colpa, perche dall'altro lato ci vuole bene. Come ci dobbiamo comportare? Non abbiamo nemmeno un ricordo che non sia stato rovinato da lei. Natale , vacanze, e tutti i giorni che il signore ha creato sono stati sempre fonte di discussione. E' malata o è solo veramente cattiva ? Grazie
Gentile Serena, certamente, dopo la sua esposizione, parrebbe difficile aggiungere altro, la chiarezza con cui espone la sua vita familiare, è esemplare.
Però mi pongo una domanda, come mai non siete riusciti ad interrompere le sue richieste continue, che hanno esasperato la vita familiare? Anzi nel cercare di arginare le sue esigenze sempre più incipienti, mi pare che non abbiate fatto altro che aumentare a dismisura il suo desiderio.
Andrebbe chiarito il significato di questa questione, e credo che abbia compreso la differenza tra proprio desiderio e quello di sua madre. Forse per troppo tempo avete dato importanza alla questione: l’importante è che non si arrabbi!
Come vede non funziona proprio così, la patologia di sua madre è riuscita a esondare ugualmente, nonostante i vostri tentativi di arginarla, attraverso la soddisfazione delle sue richieste.
Non so perché e come sia stata affrontata, questa situazione patologica, ed è chiaro che anche i farmaci non abbiano avuto particolari successo.
Io credo che sua madre se ne avesse desiderio, dovrebbe affidarsi ad un buon terapeuta, che possa dare continuità alla sua terapia, ed al superamento del suo stato.
Lei d’altro canto non credo che possa sentirsi in dovere di porre rimedio e affrontare questa problematica che non é di facile soluzione, quello che può fare, è ne più e ne meno quello che già sta facendo.
Non si senta comunque frustrata nell'intento perché certe questioni vanno affrontate con un professionista preparato.
La famiglia in questi casi, non dovrebbe essere lasciata sola, non tanto per i pericoli che questa situazione comporti, ma per non rischiare che la situazione diventi incontrollabile, proprio nella continuità del rapporto stesso.
Detto questo sarebbe opportuno che anche lei si rivolgesse ad uno Psicologo, in modo tale da affrontare le questioni che le ho sottolineato, e comprendere come mai si senta coinvolta a dismisura, é vero che é sua madre, ma è anche vero che la vita è la sua, e che sia importante che possa affrontarla con la serenità necessaria.
Io spero che possa trovare conforto nel suo rapporto affettivo, e che ciò le permetta di fare progetti per se stessa e per voi.
Mi spiace di non esserle stata di particolare aiuto, ma se vorrà parlarne privatamente, sarò a disposizione presso il mio studio di Torino, potrà avere maggiori informazioni sul mio sito.
Le porgo i miei più sinceri saluti