A volte non sopporto più le persone che mi stanno vicine.
Salve, sono una ragazza di 21 anni. Vi spiego brevemente il mio “problema”: sempre più spesso mi accorgo di essere molto nervosa e stressata. Ci sono dei giorni che mi da fastidio tutto, quasi come se non riuscissi a sopportare niente se non stare sola con me stessa. E ci sono dei giorni in cui invece non ci penso minimamente, sono tranquilla e voglio stare in compagnia. So che scritto così sembra io sia bipolare, ma credetemi che non lo sono.
Mi succede molto spesso di essere a casa con mia mamma... e ogni cosa che fa mi irrita. A volte non riesco a sopportarla. Il solo respiro, gli sbadigli, rumori vari, anche solo quando mi chiede “cosa facciamo per cena?” mi infastidisce. Non so perché mi capiti, io le voglio bene, fa tanto per me anche se negli anni non mi ha mai dimostrato molto il suo amore.
Sono io che ho un problema? Cioè, perché mi capita di innervosirmi così tanto quando mi sta vicino per “troppo” tempo? Ci tengo a lei, ma quando sono lontana da casa sto meglio... mi piace comunque stare con lei, a volte facciamo alcune cose assieme, andiamo a fare un giro, shopping ecc... ma dopo 2/3 giorni non la sopporto più... vorrei solo andare via.
La nostra relazione madre-figlia non è sempre stata delle migliori, abbiamo caratteri molto diversi e finiamo per discutere spesso, finendo con lei che urla e io che piango. È così da quando ho memoria.
Non mi ricordo sinceramente di momenti davvero belli e felici quando ero piccola, di carezze o di baci.
Ha sempre fatto tutto il possibile per me, lo so, mi ha sempre mantenuta, aiutata, mi ha cresciuta, c’è stata quando ho avuto bisogno ecc... ma forse sentimentale è stata “assente” come mamma.
Forse sono io che chiedo troppo?
Perché a volte la “odio” senza apparente motivo?
Gentle Federica dalla mia esperienza non è raro mostrare le problematiche che lei sottolinea, e mi sembra che lei abbia chiare le modalità di comportamento senza per forza attribuire solo agli altri la responsabilità dei suoi stati d'animo.
Io dal mio canto non credo che si debba parlare di bipolarità, anche perche andrebbero verificate le molteplici complessità che questa patologia prevede. Preferirei piuttosto parlare di problematiche legate alla relazione, e al rapporto, vede ognuna di queste prevede la messa in causa una serie di affettività che possono variare in funzione del proprio pensiero.
Io penso che la sua capacità di pensiero abbia alle volte degli intoppi che non le permettono di esprimere un giudizio valido a lei soddisfacente.
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo con cui iniziare un percorso analitico per sciogliere questi nodi sia comportamentali che esistenziali?
Spero di esserle stato d'aiuto, o per lo meno aver posto in chiaro alcuni componenti che fanno parte e stanno dietro al nostro comportamento, le auguro una buona vita.
Distinti saluti