Reazione emotiva spropositata
Buonasera,
premetto che non sono una persona timida o chiusa, anzi mi ritengo abbastanza intraprendente e solare e soddisfatta delle scelte che ho fatto finora nella vita e della mia situazione attuale.
Oggi ho avuto una reazione emotiva di pianto durante una lezione universitaria.
Descrivo meglio la situazione:
- Aula con una 30ina di persone, tutte conosciute e con alcune di queste sono anche amica;
- La Docente ci richiede di stilare una lista di 10 pregi personali;
- dal momento che mi trovo bloccata nel compilare questa lista la docente chiede al resto dell'aula di elencare i miei pregi;
- mi sono sentita travolta e ho iniziato a piangere come una fontana e sono scappata dall'aula.
Sono tutt'ora abbastanza scossa da questa mia reazione che fondamentalmente non capisco a fondo.
Come posso identificare cosa mi ha portato a questa reazione? Non amo essere messa al centro dell'attenzione, ma non ho mai avuto una reazione simile finora.
Grazie,
Francesca
Gentilissima Francesca,
l'aspetto su cui mi soffermerei inizialmente è il suo blocco nell'individuare 10 caratteristiche positive di se stessa, perché simmetricamente mi chiedo cosa sarebbe successo se la consegna fosse stata sul versante negativo, ovvero se la reazione sarebbe stata la medesima. Le emozioni, anche quelle che spesso consideriamo negative (tristezza, rabbia, paura, disgusto etc), sono protettive e solo se superano una certa soglia di tolleranza si possono generare delle difficoltà: talvolta l'emozione ESPLODE anche per contrastare l'instaurarsi di un pensiero negativo ridondante su se stessi (es. non sono capace, non ho valore, non mi merito di essere felice) oppure il giudizio da parte degli altri. Inoltre la situazione di imbarazzo (emozione che si differenzia dalla vergogna e dal senso di colpa) creatasi in classe in seguito al coinvolgimento delle sue compagne da parte della professoressa non ha fatto altro che alimentare il turbamento emotivo che era già in atto trovando nella valvola PIANTO e FUGA lo sfogo della pentola che era sotto una forte pressione. Il pianto culturalmente è percepito come qualcosa di negativo (talvolta l'adulto rivolgendosi a un bambino gli dice di non piangere), ma è un atto liberatorio che consente al corpo di scaricare le tossine. Spesso si fugge di fronte a ciò che crea ansia: pensiamo alla zebra che vedendo il leone fugge e si salva. Se questa però diventa la modalità principe con cui si affronta la vita, finiamo per farci travolgere dall'emozione non riuscendo più ad affrontare gli ostacoli e le difficoltà in modo funzionale, come una zebra che fugge anche di fronte all'erba e non distingue il leone dal fieno. Per comprendere meglio l'origine delle proprie emozioni sarebbe importante approfondire la storia famigliare e personale all'interno di un percorso di consulenza psicologica: dei metodi molto utili per lavorare sulla consapevolezza integrata delle emozioni sono il Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza e il Training Autogeno Bionomico. Restando a disposizione per ulteriori informazioni, Le porgo cordiali saluti.