Come vivere in modo più sereno? Vivo nell'ansia e nell'angoscia
Buonasera a tutti,
mi chiamo Martina, ho 21 anni e ho un grande problema con mio padre che mi porta a vivere in un perenne stato di angoscia/ansia e nervosismo.
Cercherò di essere il più breve possibile. Io e mio padre non abbiamo mai avuto un bel rapporto, penso che lui non sia proprio in grado di fare il genitore, anche quando ero piccola non ha MAI avuto una buona parola per me in tutto ciò che facevo : prendevo 8 a scuola e rispondeva “ah ma la tua amica “X” ha preso 9 perchè? Non ti impegni” oppure facevo nuoto da piccola non ero bravissima e lui invece di darmi supporto mi denigrava sempre con parole pesanti (fai schifo, mamma che vergogna, che figlia di M...) questo per spiegare quanto per lui già da quando ero piccola fosse normale rivolgermi insulti.
Crescendo la situazione non è migliorata anzi le parole sono sempre più pesanti (mi viene continuamente detto pu****a, vai vi da questa casa stiamo meglio senza di te, sei una figlia di m***, fai schifo ecc ecc), purtroppo adesso non sto lavorando a causa del Covid, perché ho perso il lavoro (premetto che ogni giorno mando tanti curriculum e mi impegno tantissimo per trovare una nuova occupazione) la situazione è proprio peggiorata. Io non voglio consigli su come avere un rapporto con mio padre ecc visto che la cosa non mi interessa nella maniera più assoluta, anzi non vedo l’ora di poter andare a convivere con il mio fidanzato però come ho detto prima finché non trovo un lavoro con un contratto decente non potrò. Vorrei sapere se c’è per caso un modo per evitare di avere questo stato di angoscia perenne.
Quando litighiamo mi chiudo in bagno a piangere e cerco di fare respiri profondi e di resettare tutte le offese che ho sentito, però rimango comunque tanto agitata che a volte mi sembra di non riuscire più a respirare e inizio a tremare. L’unico con cui ne parlo è il mio fidanzato però non posso angosciarlo ogni giorno con queste cose, ah mia mamma in questa vicenda fa finta di niente (si ho provato negli anni a parlarne ma da ragione a lui). Questa è la vicenda tanto riassunta perché sennò potrei scrivere un libro sulla cattiveria di questa persona.
Grazie in anticipo se potrete aiutarmi.
Buongiorno,
le sue emozioni stanno cercando di proteggerla dalle cognizioni negative che si sono strutturate nei modelli di relazione acquisiti nel rapporto con le figure genitoriali. La sua angoscia, la sua rabbia, la sua tristezza stanno dicendo non è vero che non sei capace, all'altezza etc. Spesso però noi trattiamo l'amica emozione come il nemico confondendo il sistema d'allarme con l'incendio. Ad esempio la zebra vede il leone, ha paura, scappa, si salva la vita, fine della paura. L'essere umano continua a pensare all'evento stressante, lo anticipa, ha delle aspettative, dei giudizi e quindi l'angoscia continua a segnalare che bisogna fare qualcosa per cambiare, ma o resta un urlo nel deserto oppure cerchiamo di tapparle la bocca.
Le indicherei di rivolgersi a un professionista della sua zona, che saprà aiutarla come Virgilio con Dante a ri-percorrere e scrivere il libro della sua vita riparando le ferite che ci sono state.
Le tecniche più utili per intervenire sulla persona in modo integrato sono l'MDPAC (Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza), l'EMDR, la Mindfulness, la coerenza cardiaca, il training autogeno bionomico.
Se ha difficoltà economiche può rivolgersi ai centri di ascolto per adolescenti (l'accesso è sino ai 21 anni), oppure ai servizi per gli adulti, altrimenti provi privatamente.
Buona fortuna.