Soffro di vaginismo di ansia e attacchi di panico
Salve, sono una ragazza di 19 anni. Soffro di Vaginismo di ansia, attacchi di panico, bassa autostima e chi più ne ha più ne metta. Sono stata un anno in cura presso uno psicoterapeuta che seguiva il modello della psicoanalisi di Lacan. Studio psicologia anche io perciò conosco i diversi modelli ma non riesco a capire quale fa più al caso mio. L'approccio comportamentista lo vedo più freddo rispetto alla psicoanalisi che però, non mi ha portata a nulla. Ultimamente ho letto anche di una terapia strategica breve, di cosa si tratta? Attendo risposta.
Cara Denise,
mi permetto di darle del tu, vista la giovane età; se l'ansia e gli attacchi di panico sono sempre più considerati , quasi unanimamente, come una risorsa, una sorta di avvertimento da parte della saggezza profonda (il Sè trascendentale di Jung e degli umanisti esistenziali) , che ti avverte che occorre cambiar prospettive e dar vita ad una nuova modalità di essere nel mondo , che aderisca al progetto di vita e al desiderio autentico della persona , perchè non attribuire lo stesso significato anche al tuo vaginismo ? Perchè non pensare che il modo di affrontare la affettività-sessualità non corrisponda al tuo profondo sentire , alla tua autenticità più profonda , a cui opponi una resistenza , invece che fartene una colpa? Ecco, l' invito che ti faccio è di fare una capriola cognitiva sui tuoi "disturbi" per considerarli "occasioni" di cambiamento verso la tua vera essenza. Se accogli questa prospettiva, è evidente che una terapia fondata sul sintomo, come la strategica, può essere d'aiuto, ma se dobbiamo lavorare sulla "risorsa", un sostegno al cambiamento sarebbe preferibile , a mio parere, cercarlo in approcci umanistico-esistenziali . Non fermandosi al primo terapeuta, ma come ti viene consigliato , a quello con cui si instaura un feeling immediato. Per l'approccio umanistico esistenziale potrei suggerirti terapeutici che ruotano intorno all'IPAAE di Chieti. Conosco personalmente qualche brava terapeuta. Ti inviterei a pensare che l'aiuto non è indirizzato a curarti, ma a sostenerti al cambiamento, anche se l'analisi di quanto ti ha portato a sviluppare modalità verso cui tu stessa ti ribelli, serve anch'essa a comprendere meglio. Chiedo di sapere quanto questa mia lettura corrisponda al tuo sentire e darmene, come unico corrispettivo del mio parere, notifica sia positiva che negativa. Grazie