Soffro di vaginismo di ansia e attacchi di panico
Salve, sono una ragazza di 19 anni. Soffro di Vaginismo di ansia, attacchi di panico, bassa autostima e chi più ne ha più ne metta. Sono stata un anno in cura presso uno psicoterapeuta che seguiva il modello della psicoanalisi di Lacan. Studio psicologia anche io perciò conosco i diversi modelli ma non riesco a capire quale fa più al caso mio. L'approccio comportamentista lo vedo più freddo rispetto alla psicoanalisi che però, non mi ha portata a nulla. Ultimamente ho letto anche di una terapia strategica breve, di cosa si tratta? Attendo risposta.
Gentile Utente,
Se gli attacchi di panico, e in generale tutti gli stati d’ansia, sono considerati come “la paura della paura”, il vaginismo può considerarsi la "paura" che blocca l’amore. La patologia preclude l’essere felici e sessualmente soddisfatti. Il problema come Lei sa è che l’origine della disfuziione è nell'animo della persona che ne soffre. Come se sia la persona stessa a non permettere che quel blocco psicofisico si risolva e sparisca.
Detto questo la migliore psicoterapia che possa fare al caso suo, è la psicoanalisi. Freud e gli ortodossi, Lacan e gli analisti francesi, Jung e la psicologia analitica dell’anima sono gli interventi più indicati per questo tipo di patologia.
La psicoanalisi è lunga a volte, ma non per questo deve essere eterna. Gli effetti della terapia devono essere chiari e concreti. La patologia deve risolversi. In sede di psicoanalisi, il rapporto tra paziente e terapeuta è molto importante e proprio sul loro rapporto si basa gran parte dell’incontro terapeutico. Qualcosa fra voi non va, probabilmente. In questo caso sarebbe opportuno che ne parliate, e che lei dica cosa si aspetta dalla terapia e cosa non le permette di aprirsi come sarebbe necessario.
Inoltre, qualche volta, occorre mettere in atto degli artifici che aiutano a rilassarsi e ad esprimersi meglio, come a pratiche di rilassamento.
L’esame dei sogni come va? Il linguaggio che adoperate conduce verso forme di incomprensioni, a malintesi e ad equivoci? Lei capisce quello che dice la sua terapeuta? La terapeuta la ascolta sufficientemente? Ci sono intoppi sul piano della comunicazione?
Il sogno è la via maestra per giungere ad elementi inconsci che provocano la patologia. Ci sono anche le associazioni libere che, se inventate da Freud, furono adoperate ampiamente da Jung specialmente nella terapia di Sabina Spielrein. Ma la terapia junghiana va anche oltre l’esame di questi contenuti psichici, va oltre ai complessi, ed è attenta anche al manifestarsi di simboli archetipici che danno una connotazione particolare ai sogni. E il racconto del soggetto che si sottopone alla cura diventa denso di significati.
Veda di chiarirsi con la terapeuta, d'altronde anche a lei sono note queste cose per essere già avanti con gli studi di psicologia.
Qualcuno dovrà cambiare, comunque, prima che si sciolga questo vostro rapporto. Lo scioglimenti del rapporto potrà esserci quando si sono esaurite le dinamiche necessarie per riportare il discorsi su campi
È quello che penso, ma non si allontani dalla psicoanalisi o dalla psicologia analitica junghiana.
Con molti auguri.