La mia ex manipola la bambina di 9 anni
Salve, la mia domanda riguarda l'alienazione genitoriale. La mia ex manipola la bambina di 9 anni. In breve. la interroga dopo che ha passato del tempo con me, la obbliga a mantenere dei segreti verso il papà, gli dice che se non mi fa rispettare le regole non potrà più vedermi, quando sta nella mia casa deve continuare a rispettare le regole della madre ecc... La bambina è come un burattino nelle sue mani! Come posso difenderla? Io gli ho sempre detto che lei ha la mamma più buona del mondo, che non deve avere segreti con la mamma e di dire sempre la verità anche se scomoda. Faccio male? I miei parenti mi consigliano di dire alla bambina che è necessario mentire alla mamma, che la mamma sbaglia e che lei, anche se piccola, deve capire queste cose e prendere posizione. Io non sono d'accordo perchè mi sembra di aggravare ancora di più la situazione di mia figlia. Che differenza ci sarebbe, ai suoi occhi, tra me e la madre? Mi potete aiutare a capire? Comprendo che ci sono situazioni ben più gravi ma io vorrei fare il possibile affinché mia figlia cresca sana e forte. Consigliatemi anche delle letture se lo ritenete opportuno! Grazie per la vostra attenzione, Fabrizio.
Gentile signore,
No, mentire alla mamma no. Non le insegni a mentire, ma a giudicare e a scegliere. Non è facile perché la piccola ha appena 9 anni. Ma è necessario provare.
Se ritiene che sia sorta una specie di Sindrome di Alienazione Parentale, la PAS, o meglio di Sindrome di Alienazione Genitoriale, può rivolgersi al Tribunale dei minori con una relazione stilata da uno psicologo.
Ottenga dalla madre l’autorizzazione a farla vedere ad uno psicologo per problemi non specifici (non può senza l’autorizzazione della genitrice), magari per vedere se soffre per la separazione dei genitori e poi raccomandi allo psicologo di vedere se c’è "anche" una spinta all'alienazione del padre. Se lo psicologo ritiene presente tale subdola opera da parte della sua ex, richieda una poderosa perizia tecnica scritta, la porti al suo avvocato e la presenti al Tribunale dei Minori.
Forse riuscirà a far modificare gli orari di visita e il comportamento austero e bloccante della madre.
Non è facile, ma è l’unico percorso da fare.
Parlare con la sua ex potrebbe essere un’altra via da percorrere prima ancora di rivolgersi al Tribunale per farle capire che non può usare questi metodi pedagogici con la figlia.
Temo però che non riuscirà a farla ragionare (parlo della sua ex). Allora, in seguito, metta in atto il reclamo al Tribunale dei minori.
Un buon perito (uno psicologo) e un buon avvocato, riusciranno ad ottenere che il Tribunale chieda alla mamma della piccola di fare più attenzione e di modificare i propri metodi educativi.
Glielo auguro.
Cordiali saluti