Mi sento persa, sopraffatta, frustrata.
Ciao, sono Giorgia, ho 26 anni, sono sposata e ho una bimba di 2 anni.
Da un po’ di tempo mi sembra di non riuscire più a stare dietro alla mia vita, è come se corresse talmente veloce da sfuggirmi di mano. Le giornate volano e io arrivo a sera insoddisfatta e frustrata perchè non ho fatto quello che vorrei.
Dedico abbastanza tempo alla mia bambina che è a casa con me al mattino, con lei peró riesco a fare poco o niente sia di lavori di casa che di cose personali che vorrei fare, il pomeriggio lavoro e torno la sera alle 8. Mio marito lavora delle 6 del mattino e la sera lo vedo quando torno il tempo di mangiare e basta. Sento che abbiamo perso la nostra affinitá di coppia, non facciamo mai nulla la domenica che è l’unico giorno che entrambi abbiamo libero dal lavoro.
Io mi sento persa, abbiamo costruito insieme tutto questo e ora sembra che tutto perda pezzi. Io non mi sento più la stessa, sono stressata, non raggiungo i miei obiettivi.
Non so come riprendere in mano la mia vita, e il rapporto con mio marito
Giorgia un bellissimo nome mi è sempre piaciuto. La sua città Vicenza, incredibile, la porto nel mio cuore perchè ho vissuto quasi 5 anni in Veneto tra Vicenza e Thiene.Conservo un ricordo meraviglioso di quella terra in fondo tanto simile alla mia: la Puglia sotto tanti punti di vista.
Giorgia alcune persone, nonostante la loro giovane età, confessano di sentirsi vecchi, in quanto, incapaci d'incidere sulla realtà che si trasforma, vivono il tempo come un prodotto estraneo alla loro soggettività e quindi svuotato di ogni valore.
Non possiamo "guarire dalla vita", ma possiamo vivere meglio se cerchiamo di guarire da una povertà di senso del vivere; pe realizzare ciò, dobbiamo in primo luogo imparare ad assumerci la responsabilità di quanto ci accade.
Nel rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio/figlia si è soliti mettere al centro di tutto il piccolo nel suo caso Giorgia, la piccola. Questo è molto bello ma la coppia per definirsi tale non deve perdere l'entusiasmo di essere innanzitutto un NOI inteso come uomo e donna rispettivamente con i propri bisogni. Ogni bambino è più felice se vede i propri genitori felici e amarsi.
Lei cita la domenica come unico giorno libero per poter fare qualcosa assieme...è qui la chiave probabilmente. Che cosa le piace di più fare? e a suo marito cosa piace fare? Come erano, prima di questo momento un pò vuoto, le vostre domeniche?
Può riprendere la sua vita se vuole davvero farlo. Certamente non si può essere gli stessi del passato perchè le situazioni cambiano le emozioni si modificano si cresce ma è tanto giovane e poi vive in una città che amo profondamente con tanti stimoli.
Un affettuoso saluto. Aurelia.
psicologa clinica - psicodiagnosta - C.T.P. - Foggia