La Gelosia Tra Fratelli
La gelosia è un fenomeno praticamente inevitabile all’interno di una famiglia. Quasi tutti i bambini desiderano essere il figlio preferito dei genitori, essere considerati i più bravi ed essere i più amati. Nella maggior parte dei casi, la competizione tra fratelli è motivata dal voler ottenere amore, attenzione e approvazione dai genitori. Solitamente soffrono maggiormente di gelosia i primogeniti in quanto hanno vissuto, per un periodo più o meno lungo, l’esclusività del rapporto con i genitori.
Un bambino geloso prova paura e insicurezza, teme di non essere amato e considerato al pari di qualcun altro. Per questo deve essere visto come un bambino che attraversa un momento triste e difficile della sua vita piuttosto che come un bambino che si comporta male di proposito o che all’improvviso è diventato cattivo, dispettoso e fastidioso.
In questo particolare periodo il bambino ha bisogno di essere rassicurato, di sentirsi certo di poter contare sull’amore dei suoi genitori. Punire il bambino per i suoi comportamenti non è una tecnica corretta da usare, non fa altro che confermare in lui l’idea di non essere amato. Le cose di cui ha bisogno sono, piuttosto, l’affetto e la comprensione dei genitori, pur facendo notare che i suoi comportamenti non sono accettabili. Privarlo della possibilità di manifestare la sua gelosia o punirlo per qualcosa che ha fatto, reprime questa emozione e ne impedisce l’espressione, ma solo momentaneamente. E’ molto probabile che si ripresenti, in un secondo tempo, in una forma più intensa e pericolosa.
Cosa non fare: punire il bambino, specialmente fisicamente. Questo trasmetterebbe al figlio il messaggio che non si deve provare gelosia (quindi non si riconosce e accoglie il suo sentimento) e ciò potrebbe farlo sentire cattivo o sbagliato. Inoltre potrebbe farsi l’idea che il più forte ha la meglio sul più debole e che attraverso l’aggressività si può ottenere ciò che si vuole. I litigi tra fratelli e sorelle sono inevitabili e scontati. E’ praticamente impossibile che in una casa ci siano dei bambini che vanno d’amore e d’accordo senza mai litigare. I genitori devono essere consapevoli di questo e non pretendere che non accada, sarebbe aspettarsi troppo dai propri figli.
Qualche consiglio pratico…
- Se non avete visto come si sono svolte le cose e come i bambini sono arrivati a litigare, evitate di prendere le parti di uno dei due. Dite, per esempio: “Non importa chi ha cominciato, la regola in famiglia è che non ci si picchia”.
- Stabilite delle regole chiare su quanto è permesso e vietato quando si litiga, per esempio “ Non ci si lanciano le cose addosso”.
- Incoraggiate i bambini a trovare da soli una soluzione alle loro questioni, con frasi come “Mi dispiace per quello è successo, ma sono sicura che potete risolvere da soli questo problema”. Se il motivo per cui hanno cominciato a litigare è un giocattolo o un oggetto, prendeteglielo dicendo “Visto che non riuscite a giocare insieme con questo gioco senza litigare, lo prendo e ci riproverete domani”
- Cercate sempre di trovare una soluzione al problema, non un colpevole.
- Dare a tutti i figli le stesse attenzioni e rivolgere la stessa quantità di lodi. Evitate di lodare troppo un bambino rispetto all’altro e di essere molto affettuosi con uno e non con l’altro.
- Cercate di mettervi in relazione con ognuno dei bambini considerando la sua individualità e le sue caratteristiche personali, dedicando tempo ad ognuno di loro.
- I bambini molto gelosi sono spesso convinti di non piacere a nessuno, mamma e papà devono aiutarli ad aumentare la fiducia nelle proprie capacità mostrando loro affetto, lode e considerazione. Valorizzate le sue qualità positive piuttosto che sottolineare i suoi aspetti e comportamenti negativi.
- Evitare di fare confronti continui: sottolineare le differenze accentua le difficoltà e predispone alla competitività.
- Non rimproverare, criticare o disapprovare il bambino per la sua ostilità nei confronti del fratello. Deve poter esprimere la sofferenza e sentirsi compreso. Permettergli di esprimere la rabbia: deve sentire che i genitori lo capiscono e riconoscono la sua difficoltà.
- Dedicare tempo singolarmente ad ogni figlio, individualizzare le attenzioni.
- Non fare i poliziotti né i giudici: evitare di proteggere uno a discapito di un altro quando accadono scontri. I genitori possono accogliere le lamentele ma non rimproverare il presunto colpevole. La “vittima” va incoraggiata a sapersi trarre meglio d'impaccio dalle situazioni in futuro.
- Evitare di richiedere sempre ad uno di adattarsi alle esigenze dell’altro o ridurre gli spazi del più grande o più “forte” a favore dell’altro.
- Incoraggiare esperienze separate: ogni figlio deve avere i propri interessi, amici, passatempi separati.
- Non essere ossessionati dal dover fare tutto uguale. Le differenze ci sono, i bambini non sono tutti uguali e così le loro esigenze.
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