Come distinguere l'ansia temporanea da un malessere più profondo?
Salve, mi chiamo Beatrice e ho 26 anni.
Da un paio d'anni soffro ciclicamente di episodi d'ansia caratterizzati da tachicardia, crisi di pianto e un malessere profondo al pensiero delle mie prospettive future, che mi paiono grigie e senza valore.
Queste crisi compaiono più frequentemente a ridosso di eventi quali esami universitari o confronti con altre persone, ma talvolta nascono dal nulla e si protraggono per giorni.
Tutto ciò è debilitante perché non riesco ad essere costante nello studio, nell'umore e nelle relazioni.
Vorrei dunque chiedere consiglio su come gestire tutto ciò, se si ritiene utile un percorso da uno psicologo o se "è un periodo" in cui passano tutti
Buongiorno Beatrice, la tachicardia che riferisce può essere un segnale di un problema legato all’ansia ma c’è una notizia positiva: l’ ansia se non eccessiva è solo un primo segnale e una spinta ad essere pronti per affrontare una situazione o una prestazione. Il fatto che lei la noti e la prenda in considerazione è un’ ottima partenza. Il fatto però che perduri da due anni e sia associata anche a pianto e malessere profondo può sì essere un momento di passaggio aggravato anche dal contesto difficile che si è creato con la pandemia o può indicare una stanchezza protratta che può avere diverse origini e motivazioni. Le consiglierei di non trascurare il segnale ora che l’ha colto e di chiedere una consulenza psicologica anche solo per farsi un’idea più chiara dei pensieri che potrebbero appesantirla e che potrebbe non essere sempre brava ad individuare. Se dovesse vergognarsi a chiedere un appuntamento da uno psicologo provi a chiedere un consiglio al suo medico di base prima. Un caro saluto, Barbara Valente