Aiuto per adolescente che non studia. Famiglia a pezzi
Salve, ho un figlio di 15 anni. Seconda liceo. Non studia. Non è interessato alla scuola. Vorrei andasse a lavorare. La legislazione lo impedisce. Sono stanca, esausta. Sono arrabbiata con lui. Tutti i tentativi sono inutili e frustranti. Non accetto questo suo disinteresse totale e questo continuo mentire a se stesso e a noi. Rifiuta uno psicologo, pratica solo saltuariamente uno sport non competitivo. Non si mette mai alla prova. Vorrei non dover affrontare tutti i giorni queste inevitabili delusioni. Devo ignorarlo? Punirlo? Nessun atteggiamento lo scuote. Ogni individuo ha tanti problemi da accettare e risolvere. Questo mi sembra inaccettabile e ingiusto. Che sarà di lui? Se non si costruisce scolasticamente che destino avrà? Sono schietta: non lo sopporto. Non è stato facile ammettere di provare questi sentimenti. Mi vergogno. Ma sono forti . Mi travolgono. Mi fanno del male. Trovo tanta ingiustizia. Tanto nostro impegno senza nessun risultato. Come assistere inermi ad un naufragio. Tutti i tentativi non hanno effetto. Da due anni. Bugie sue, omissioni fanno da corollario. Litigi violenti. In questi momenti io non riesco a sorridergli, a far finta di nulla. Mi sembra una grande recita. Dove recito molto male. Trovo ingiusto che sprechi tutto . Figlio unico molto desiderato. Bambino normale. Adolescente pigro. Dare punizioni? Fare finta di niente? Non ho addolcito niente in queste parole. Voglio bene a mio figlio. Sono rigida e concreta. Trovo ingiusto che noi genitori di questa generazione subiamo questo. In molti. Errori educativi di noi genitori in primis e di questa società. Qualcuno di voi sa come spezzare questa dinamica? Ho paura per lui . Tanta. Sentirsi falliti e inetti non è mai facile. Non si mette mai alla prova. Solo distrazioni inutili. Mai un impegno. E’ grande solo per ciò che desidera. Per il resto no. Anche leggere la delusione su i volti dei genitori non sembra stimoli. Dobbiamo recitare, evitare argomento scuola.? Oggi davanti all’ennesimo brutto voto mi sento distrutta. Come affrontare una battaglia senza armi. Vedere i piccoli grandi successi di figli di conoscenti e amici e ‘ un dolore grande. Non invidia preciso. Grazie a chi mi ascolterà senza giudicare e proverà’ a darmi aiuto. Non c’è ironia in queste parole. Spesso mi difendo così. Oggi sono sfiduciata. Non vedo soluzioni. Grazie
Buongiorno Franca Maria,
l’adolescenza è indubbiamente una fase critica del ciclo di vita, con critica non intendo necessariamente problematica, ma sicuramente faticosa e ricca di cambiamenti. Di questi cambiamenti non è attore solo l’adolescente, ma tutta la rete di persone che fanno parte della sua vita. I bisogni cambiano e insieme a loro anche le persone coinvolte devono riadattarsi alla situazione trovando un nuovo equilibrio. Spesso i giovani hanno difficoltà ad aprirsi e a esprimere i sentimenti che provano. Ha ragione nel dire che sentirsi dei falliti non è mai facile, come non è facile vedere negli occhi dei proprio genitori la delusione per aspettative non soddisfatte, ma questo a volte non basta per reagire e cambiare atteggiamento, perché si tende a finire nel vortice del “tanto ormai…”. Non si faccia prendere dallo sconforto, non è mai troppo tardi e c’è sempre qualcosa da salvare. È complicato dire come spezzare questo circolo vizioso, sarebbe utile conoscervi meglio. Non è soddisfatto dell’indirizzo scolastico scelto? E’ successo qualcosa che possa aver interferito col suo percorso? È preoccupato? Perché non vuole parlare con qualcuno?Avete mai preso in considerazione la possibilità di poter intraprendere un percorso familiare?
A volte uno spazio neutro permette di aprirsi e dirsi cose che tra le mura domestiche non si riesce a esprimere.
Spero che possiate ritrovare presto la vostra strada.
Cari saluti,
Dott.ssa Barbara Vitelli