Difficoltà di un bambino a relazionarsi
Buongiorno, sono un papà di un bambino di 5 anni e mezzo, che fa fatica a relazionarsi con i suoi coetanei. A casa è un vulcano, felice e loquace ed è un divoratore di cose da apprendere (bandiere, pianeti, capitali, ecc.)., mentre fuori casa si trasforma in un bimbo infastidito da tutto quello che lo circonda, e preferisce non uscire tranne che andare dai nonni. Il bambino è stato sempre curioso e già a 2 anni conosceva lettere, numeri e pianeti (e contemporaneamente, però, ha iniziato a parlare tardi ma già con un dizionario ampio). Un po' perché si è ammalato spesso, un altro poco causa Covid il bambino non ha frequentato molto l'asilo e quindi non si è relazionato molto con i suoi coetanei: a dir la verità non si avvicina proprio a loro e appena vede qualcuno si blocca o si allontana. Nonostante questo però una volta che trova il bambino di suo gradimento ci gioca tranquillamente. La sua enorme voglia di apprendere e le sue tante conoscenze rispetto all'età, anche su consiglio delle maestre materne, ci ha portato alla decisione di iscriverlo alla scuola primaria da anticipatario. Ora ha iniziato a frequentare la scuola elementare e spesso all'entrata della scuola, inizia a piangere perché non vuole andare e si dispera. Una volta calmato, durante l'orario scolastico, le Maestre riferiscono che è un bambino tranquillo e ricettivo senza che crea problemi. A casa poi è entusiasta di quello che ha fatto a scuola e non ha mai detto che non gli piace o che non vuole andare. Contemporaneamente ha iniziato pure la scuola calcio perché desideroso di giocare a calcio, ma ha manifestato all'entrata sul campo i stessi sintomi disperati all'entrata della scuola,di non voler fare scuola calcio. Ora vi chiedo gentilmente, se stiamo chiedendo troppo al bambino, visto che si trova proiettato in nuove e grandi esperienze oppure il bambino è bloccato da qualche cosa ed ha bisogno di aiuto. Grazie a tutti
Buongiorno, il bimbo sta affrontando tante esperienze nuove. Spesso i bambini con sviluppo cognitivo più avanti rispetto alla media , conservano cmq un assetto emotivo- relazionale in linea invece con l'età cronologica. Quindi possono avere più difficoltà di adattamento sociale a scuola, essendo appunto ancora acerbi rispetto ai coetanei 1 anno più grandi
Quello che racconta del calcio fa pensare a un ansia da prestazione, forse non si sente all'altezza. Il calcio è uno sport molto fisico e irruento, è nelle sue corde? Lo ha scelto lui? Lo descrivete come un bimbo molto mentale
per dirle se è bloccato o altro bisognerebbe approfondire.
Se vi sentite più tranquilli potete fare un colloquio voi genitori, con uno psicoterapeuta, per mettere bene a fuoco la situazione e capire come e se intervenire su qualcosa.
A disposizione se ha bisogno di maggiori informazioni
Cordiali saluti Dott.ssa Belinda Doria