Dott. Carlo Plaino

Dott. Carlo Plaino

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Ho bisogno di qualcuno che mi ascolti.

Mi chiamo Marco, ho 23 anni.. mi sento così..maledettamente fuori posto.
E' cominciato tutto 4 anni fa. Facciamo 5, mio padre beh.. ha avuto un tumore molto grave, l'ho visto per un anno resistere.. ho visto che gli si gonfiavano i piedi, ho visto che gli usciva un liquido strano che era infettivo a seguito del tumore e .. l'ho visto anche delirare spesso. Vi parlerò del giorno in cui ho perso parte di me.. o meglio in cui ho finito di perdere quella gran parte di me. Tornando a casa dall'università.. appena sceso dal tram, mi arrivò una chiamata, era mia madre che diceva che..i medici del posto in cui mio padre era stato ricoverato.. beh, loro dissero che era il suo ultimo giorno. Mi disse che lei era già in ospedale e mi chiese se potevo raggiungerla, se c'era qualche mezzo, se sapessi come arrivarci.. io non so perché, non lo so.. le dissi che non potevo, le dissi che non sapevo dov'era.. che era distante e che non c'erano mezzi per arrivarci. Andai a casa..studiai con un collega, nel pomeriggio venne a prendermi mio zio per portarmi in ospedale e mi sentii felice che mi ci stava portando. Per ora sto piangendo mentre lo racconto.... arrivai con un solo minuto di ritardo, avevano appena iniziato a piangere. E' il rimorso più grande della mia vita, non dormo da allora..dormo ad intermittenza, mi sveglio, a volte mi addormento con la luce accesa, ma so una cosa... che senso un profondo senso di angoscia, un nodo costante alla gola che non mi lascia respirare. Non l'ho a nessuno della mia famiglia, ho scelto di essere più forte..per evitare che qualcuno si preoccupasse per me. Per quel che vale.. ho pregato.. ho chiesto scusa a mio padre, ho provato a perdonare me stesso ma non posso.. so che mio padre non se la sarebbe mai preso però cazzo..è più dura per me. Sento di morire ogni giorno, ho pregato di morire spesso, ma non avrei mai il coraggio di suicidarmi o cose simili. Ho scritto la storia della mia vita in un documento di word che tengo nel computer, con le ultime parole verso chi ho amato e chi no.. verso chi ho conosciuto... come se dovessi morire domani, ma da quando l'ho scritto è passato già un bel po', contiene anche miei pensieri, mie considerazioni e beh che dire spesso riesco anche ad essere poetico a modo mio. Sto soffrendo moltissimo. Non so, è cominciato tutto da allora, non perché è morto, ma perché io non c'ero. Ricordo un giorno in cui delirava.. io gli avevo fatto un massaggio rilassante perché aveva dolori, appena finito mi guardò e mi disse "Marco, come siamo messi a giochi?" Era una frase che usava quando ero più piccolo per chiedermi se volevo che mi comprasse dei giochi nuovi per la playstation.. Mi venne subito da piangere, mi voltai senza farglielo capire perché... perchè, lui durante la sua malattia pensava a me...sono una persona orribile. Non ho mai avuto rimpianti...all'infuori di questo.. io sto morendo , muoio dall'angoscia ogni giorno, arriverà il punto in cui soffocherò per le mie stesse lacrime, da allora non ce l'ho più fatta con lo studio, sono finito fuori corso ma ormai manca poco alla laurea. Non sapete come sto male.. forse sono egoista a dirlo, sicuramente c'è chi sta peggio di me, ma..non lo so, avevo voglia di essere ascoltato per una volta, penso spesso a mio nonno.. lui è rimasto solo, perché poco dopo prima di mio padre è morta mia nonna, quindi lui.. beh mio nonno ha perso 2 figli, la moglie ed i genitori, non si capisce neanche più quando parla perché quando è morta mia nonna ha gridato così forte nel piangere che beh..ha quasi perso la voce. Mi raccontava che entrando in casa.. tutti i giorni guardava ed a destra aveva la foto di sua moglie.. a sinistra quella di mio padre e a destra quella dell'altra sua figlia. Sapete io, non l'ho mai chiamato.. non ho mai trovato la forza di farlo e di raccontargli quando davvero io stia soffrendo e capisca il suo dolore.. forse perché ho paura che nessuno capisca davvero il mio, la gente forse mi direbbe che ho bisogno di aiuto, che ho bisogno di ..non so. Le parole che finora hanno usato con me quando parlavano di mio padre dopo la sua morte sono state sempre le stesse.. beh " è la vita" "è successo.." "lui non vorrebbe che fossi triste" "non ce l'avrebbe mai con te" "assomigli sempre più a tuo padre" , nessuno mi ha chiesto come stavo davvero. Ed avrei risposto bene, in ogni caso. ho una paura fottuta.. sono stressato, sono stanco e non voglio fare nulla... vorrei solo stare in casa, guardare qualche video e mangiare una volta ogni tanto... ma penso che più che altro vorrei poter morire per liberarmi dal dolore che ho. Ho una fidanzata, lei è molto bella e beh ci tiene a me, almeno credo, ogni tanto litighiamo perché non mi capisce a pieno. Ed ho un amico..anche se spesso mi chiedo se davvero sia mio amico.. a volte gli chiedo di giocare insieme.. e beh mi dice che ha impegni e lo trovo a giocare con una che credevo fosse mia amica.. gli chiedo di uscire, ma vuole solo uscire in gruppo e beh..io sono solo. Ho desiderato spesso di rimanere completamente da solo.. ho desiderato anche essere una persona che non ero, volevo vedere com'era per una sera essere un festaiolo, un tipo che va in discoteca, che va a fare il cretino con le ragazze, ma non sono mai riuscito a farlo davvero, non ero io, sono andato in discoteca, ho bevuto un analcolico e me ne sono andato.. questo sempre prima di avere una fidanzata. Ho fantasie sessuali assurde e come potete vedere parlo a vanvera a volte.. ma nulla a confronto di quanto detto prima.. quel dolore è insopportabile, non mi riesco a concentrare.. non riesco a fare niente.. Prima rientravo a casa...e mio padre..beh avevo una persona da rendere orgogliosa di me.. ora rientro a casa e beh mia madre non è la stessa cosa, mi vuole bene certo. indubbiamente.. ma ho smesso di pensare di dover rendere orgoglioso qualcuno..me compreso. Non sono fiero di quello che sono, sono una sconfitta. Ho accavallato ogni dolore guardando qualche serie tv ed il mio senso di colpa perché sono consapevole di non stare facendo il mio dovere per l'università incrementa.. ma.. mi sento così stanco.. quando sono in compagnia e chiedo a qualcuno se vuole studiare con me, se accetta allora riesco ad andare avanti..ma da solo.. non so perché non riesco più. Alle superiori ero uno dei più intelligenti della classe, prendevo ottimi voti..ma.. da quando si era ammalato.. io.. non so. Credo di essermi ammalato anch'io.. e non so più come guarire, l'unica soluzione che ho trovato.. e beh.. è stata quella di pregare Dio di farmi morire durante il sonno, o in un qualche incidente in cui possibilmente non avrei sentito dolore. . gli ho chiesto se per favore poteva evitare di farmi morire affogato perché avrei avuto paura in quel caso. Non so se si evince dal testo, ma non sono un credente sfegatato, non vado in chiesa da ormai un bel po'. Però prima la sera pregavo tutte le sere.. mi faceva stare bene e mi evitava spesso di avere incubi. Facevo spesso incubi.. incubi molto spaventosi, ora sono scomparsi, forse provo anche troppo dolore per sognare e quindi ho dimenticato come si fa. Di recente però ho fatto qualche sogno strano, sono sogni in cui mio padre è ancora vivo, siamo a casa in tranquillità, mi saluta e quando mi sveglio a volte è come se fosse ancora vivo. Sto avendo anche dei strani dejavu, è come se morissi e dopo vivessi di nuovo alcuni momenti. Non so spiegarlo meglio, perdonatemi. A volte mi chiedo se esiste il paradiso e l'inferno e sono arrivato anche a chiedermi se l'uomo abbia interpretato male la bibbia, se magari satanael ovvero quello che viene considerato il diavolo in realtà sia stato incaricato da Dio per davvero controllare l'inferno e non per punizione e magari noi stiamo scaricando tutte le colpe su di lui e lui non c'entra nulla. Alcuni testi dicono che è così, però sto di nuovo divagando, cerco solo qualcuno che mi ascolti... forse è difficile capirmi. Dico questo perché beh.. una volta ho chiesto a Dio, sempre pregando.. se tutti possiamo essere perdonati se siamo veramente pentiti e perché io non riuscissi a perdonare me stesso.. mi sono chiesto se anche il Diavolo per come lo vediamo noi cristiani poteva essere perdonato e così chiesi che venisse perdonato anche lui .. perché se lui poteva essere perdonato..forse avrei potuto esserlo anche io.. Si può essere così? Chiedere il perdono per qualcosa che NON abbiamo fatto? Tornerò mai a poter ridere senza piangere due minuti dopo essermi nascosto? Non posso superare la sua morte, non posso perdonare me stesso.. l'angoscia che ho dentro.. sento lacrime calde che scendono ogni volta che ci penso...e purtroppo ci penso davvero spesso. Pensate un po', se qualcuno me lo chiedesse risponderei che la mia frase preferita è detta da un personaggio che ammazza gli dei e dice:
"Tutto quello che ricordo, è ciò che perduto" , controproducente eh ahahah. Piango spesso quando vedo scene in cui il protagonista del film muore, o della serie tv o quando qualcuno soffre. Piango e penso. I miei pensieri sono l'unica cosa che mi tiene fuori dalla follia. E sono qui.. che scrivo chiedendo aiuto e parlando momentaneamente da solo visto che il testo per adesso lo leggo solo io.Non so chi arriverà a leggere fino a qui. Non so se qualcuno sentirà le mie lacrime scendere e se qualcuno piangerà per me..spero non lo facciate.. l'unica ragione per cui non ho detto mai come mi sento è perché non voglio che nessuno soffra mai per me.... ma adesso sono come il John Coffey della situazione, per chi ha visto il miglio verde rende l'idea, altrimenti vi spiego. Lui aspirava il male dalle altre persone.. e cercava di sputarlo via, ma a volte era troppo e non riusciva..questa è la mia volta in cui non riesco... dopo 4 anni. Oggi per un solo istante voglio respirare. Domani posso tornare ad avere il mio uncino conficcato nella gola che mi ricorda quanto io faccia schifo. Un giorno venne un prete a casa mia per il discorso di mio padre.. era un prete di colore, faceva un tanfo bestiale ed io non pensavo altro che cose negative di questo signore.. lui neanche parlava italiano, però il padre di mia zia che era con noi conversava con lui in un'altra lingua, non era inglese. Mi disse che il prete disse che sentiva che io dentro di me ero una persona buona.. non so che pensare a riguardo. E non lo seppi neanche allora.. ringraziai. La pandemia per me non è stato nulla di pesante. Se non che un esame che dovevo dare era troppo difficile online in quanto ne rimaneva soltanto l'orale online, invece di scritto ed orale, quindi si era complicato un po'. Avete presente quando al telegiornale dicono che è necessario tenere un rapporto fisico? Quando dicono come oggi che abbiamo bisogno di tenerci per mano e altra roba? Io non ho mai avuto niente di tutto questo, solo alcune ragazze, qualche amico, ma non ne ho mai avuto bisogno, io sono stato sempre a casa, uscivo poco e non ho sentito la pesantezza di tutto ciò. Per quanto riguarda le ragazze che ho avuto beh, sono un altro punto della mia depressione, ma sono cose molto più lievi.. una ragazza ha finto di avere un tumore per evitare che la lasciassi.. penso di dire abbastanza con solo questa frase. Il mio problema con le ragazze è uno.. dopo aver fatto sesso con loro non hanno mai più voluto altro che sesso. Perché beh, non mi sto vantando, non voglio farlo, non giudicatemi da questo, ma mi hanno detto diverse volte la frase "non mi sarei mai aspettata che a letto eri così" ..è una frase che a me rende tristissimo a dire la verità. Sono contento di piacere a livello sessuale però... significa che da come appaio agli occhi esterni devo sembrare un imbranato a letto o uno che non sa cosa significa fare l'amore. E non mi va tanto giù.. tanto più che dopo vogliono soltanto fare sesso e si dimenticano che siamo fidanzati e che io voglio di più. Un tempo... sognavo.. vorrei farlo ancora.. qualcuno può dirmi come evitare di sentire angoscia per più di cinque minuti? Io..gli sarei molto grato..ne ho davvero bisogno .. non mi basta più gridare nel cuscino che ho nel letto per evitare che mia madre nell'altra stanza senta che sto piangendo.. vorrei solo tornare ad avere un po' più di..qualcosa che non ho più e non capisco cosa sia.. dato che prima ci riuscivo. Riesco a fare sorridere gli altri.. riesco a fare battute idiote e divertenti, battute fredde e sceme, riesco perfino ad essere incazzato, geloso, scontroso, socievole.. ma.. in tutti questi stati d'animo ed interazioni.. ho sempre il nodo alla gola.. non si nota... ma l'ho. Per una settimana ho creduto ci fosse una pallina nella gola, ho pensato fosse una beh..una cosa legata a qualche strana malattia. Ho cercato su internet ed il sentirsi una pallina alla gola poteva essere una cosa veramente negativa legata ad un tumore alla laringe oppure una fesseria legata allo stress, quando qualcuno crede di averla la sente.. così ho provato a credere che fosse stress.. ed effettivamente non c'era nessuna pallina.. non avevo più problemi ad inghiottire... è sciocco, ma è per farvi capirei come sto..messo. Perdonatemi, ho mescolato molte cose e scritto tanto da poterci scrivere un libro ahah. Spero solo che qualcuno lo legga.. e che si ricordi di me..magari anche che mi dia un consiglio.. che non sia "serve tempo" o " lo supererai" perché.. non basta. Non sono neanche in grado di sapere se supererò la notte per l'angoscia che possiedo quando vado a letto a dormire.. penso che ci sarà un modo per superare davvero questa cosa e vorrei capire come.. ma la morte di qualcuno non si supera. Non chiedetemi di parlarne con i miei parenti.. non lo farei mai. C'era una volta un cartone.. in cui beh vado dritto al punto si diceva che c'erano tre tipi di persone.. i deboli che non sapevano difendere se stessi, i forti che sapevano difendersi, ed i più forti che sceglievano di difendere sé stessi e gli altri.. ho scelto di essere più forte e non l'ho mai rimpianto. Fra l'orgoglio e l'amicizia, ho scelto l'orgoglio. Fra l'amore e l'orgoglio, ho scelto l'orgoglio. Fra famiglia ed orgoglio.. beh conoscete la risposta x'D. Non ho parlato per tre anni a mia sorella perché si comportò male una volta facendo una cosa anche banale.. pensate se ho voglia di farli preoccupare per me e soffrire per come sto. Grazie della vostra pazienza e perdonatemi se non metterò la città a cui appartengo.

Buongiorno Marco,

la reazione, apparentemente paradossale, come quella di non volersi avvicinare al proprio caro in punto di morte può in realtà essere considerata sul piano emotivo una manifestazione assolutamente e legittimamente umana perché la tendenza degli uomini è quella di evitare la sofferenza e, nella visione di suo padre morente, c'è moltissima sofferenza. Farsi una colpa per questo non l'aiuterà a superare il suo trauma, comprendere questo meccanismo ed accettare questa sua reazione probabilmente potrà esserle più utile.