signor Pietro, buonasera. Leggendo la sua richiesta ho capito che lei e la sua famiglia avete mutato casa a causa del terremoto ma non mi è chiaro se lo stesso sia avvenuto per la famiglia del bambino che abita sotto di voi e per il quale lei esprime preoccupazione. Ipotizzando che il bimbo non abbia subito traumi dovuti al terremoto, è condivisibile la sua preoccupazione ed ammirevole che lei si interessi per il bne del bimbo. Sarebbe importante avere maggiori elementi circa la situazione che ci presenta: l'età del bimbo, il contesto familiare, le relazioni tra gli adulti e con il bambino, le modalità educative..etc... Sicuramente il pianto di un bimbo è una richiesta (di un bisogno da soddisfare, che può andare dalla fame, al dolore, al bisogno di contatto , di rassicurazione, etc..) che evidentemente non viene soddisfatta o un bisogno a cui i suoi familiari non riescono a provvedere. Se i pianti di questo bimbo la preoccupano, può provare rivolgendosi al servizio psico-sociale della sua zona, per esporre il caso, o fare una segnalazione. Saranno poi loro a decidere se raccogliere ulteriori elementi o no e come procedere. Nella duplice possibilità di errore decida lei dove rischiare: compromettere i rapporti di vicinato o lasciare un bimbo in una situazione di disagio. Spero comunque che il bimbo possa trovare accolti i propri bisogni il prima possibile ad auguro a lei di riuscire a prendere la miglior decisione. Un saluto cordiale,