Dott.ssa Caterina Laini

Dott.ssa Caterina Laini

Psicologo, Psicoterapeuta

IL CONTROLLO NELLA SOCIETA' ODIERNA: CI FA SENTIRE PIU' SICURI MA UN PO' MENO FELICI?

Freud nel 1929 diceva che “l’umanità ha sempre barattato un po’ di felicità per un po’ di sicurezza”, ed in effetti spesso le scelte che facciamo ed i comportamenti che mettiamo in atto quotidianamente sono spesso orientati verso una necessità di controllo piuttosto che rispecchiare i nostri desideri.

Le nostre agende che siamo sempre ben attenti a riempire ottimizzando tempi e spostamenti, non lasciano spazio alla casualità, alla creatività, al “vuoto”.

Il bisogno di sapere cosa faremo, dove andremo e chi incontreremo diventa più urgente rispetto al “sentire” ciò che vogliamo davvero e che potrebbe renderci felici.

Il controllo insomma pur con tutte le fatiche che si porta dietro fa meno paura del non sapere.

Al servizio del controllo ci sono al giorno d’oggi tutti gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia: tablet, iPhone, PC, agende elettroniche. Internet sempre a portata di mano ci dà l’impressione di poter raggiungere (anche se solo virtualmente) chi vogliamo quando vogliamo, di essere in contatto con un gran numero di persone, che a volte, conosciamo ben poco, alcune, neanche mai incontrate di persona.

Il controllo è un tentativo di esorcizzare le  paure di vuoto, di incertezza del futuro, ci illude di avere del potere sugli eventi.

Ma a discapito di cosa?

Ciò che barattiamo è la fantasia, l’improvvisazione, la possibilità di metterci in gioco in situazioni nuove e sconosciute. La possibilità di metterci a nudo. In poche parole barattiamo la possibilità di essere felici.

Anche perché il controllo rischia di sfuggirci di mano, di prender piede in modo troppo invadente nelle nostre vite. Tanto che, per esempio, in funzione di organizzarci il lavoro per i giorni seguenti rinunciamo ad andare al cinema, ad una cena, al mare. Siamo poco propensi a “mollare la presa” perché in quel caso non abbiamo idea di cosa ci aspetti, sia nella realtà esterna (Chi incontrerò? Cosa farò?) sia nella realtà interna (Che emozioni proverò? Sarò all’altezza?).

Forse un primo passo per liberarci della schiavitù del controllo potrebbe essere quello di liberarci di “strumenti” come cellulari ed agende almeno nel nostro tempo libero e quando siamo in relazione (fisica) con gli altri. Così da poter iniziare a “sentirci”. 

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