Dott.ssa Caterina Laria

Dott.ssa Caterina Laria

Psicologo, Psicoterapeuta

Perché non riesco a stare a dieta? L'eterna lotta tra mente e bilancia

Trascorrono anni vagando da uno specialista all'altro, nel migliore dei casi. Nei peggiori invece si improvvisano nel fai da te facendo un misto tra diete copiate da amici e riviste o si affidano a sedicenti bibitoni miracolosi, magari reperiti su qualche sito web.

Si iscrivono più volte in palestra, tipicamente a gennaio e settembre. Iniziano corsi di nuoto, di ballo o di zumba, a seconda della moda del momento. Comprano l'equipaggiamento necessario, già tanto se lo usano tre volte.

Sono quelli dei buoni propositi: da lunedì mi metto seriamente a dieta, stavolta senza sgarri! Salvo concedersi una tentazione al martedì, uno strappo al mercoledì...fino al pasto libero del fine settimana.

Eppure la bilancia non si schioda di un millimetro, anzi: osa persino segnare un peso superiore a quello iniziale! Com'è possibile? Perchè non riesco a stare a dieta?

Questa descrizione ti suona familiare? Bene: vuol dire che stai cercando una risposta alla domanda che tanto ti affligge. Tralasciando le motivazioni di competenza medica ( alterazioni del metabolismo, patologie tiroidee ecc.,...) potremmo ipotizzare insieme una risposta: e se fosse la tua mente a sabotare la dieta? Vediamo alcune tra le trappole più comuni che scattano nella psiche di chi non riesce a dimagrire:

Il cambiamento, anche in meglio, può spaventare

Si tende a pensare che cambiare in meglio sia facile e che la mente non veda l'ora di abbandonare le vecchie e cattive abitudini. In realtà, ogni cambiamento nasconde in sé delle insidie. Fare finta che non esistano è deleterio perché è come se ci imponessimo uno standard di perfezione assoluta. Perché mai dovrei avere paura di qualcosa che desidero tanto? La paura è subdola e tentatrice: ecco che fa breccia nella nostra mente e ci fa aprire quella scatola di cioccolatini e saltare una sessione di palestra...

Suggerimento: chiediti cosa ti spaventa e ascolta i segnali che la mente ti invia, dialogando con i tuoi bisogni e le tue paure.

Cosa stai rimandando?

Quante occasioni stai rimandando a quando sarò magro/a ? Quali vestiti non stai comperando, quali occcasioni sociali stai evitando? A forza di rimandare situazioni piacevoli si finisce con il vivere una quotidianità fatta di rinunce e insoddisfazione. La mente non ci sta... e il cibo diventa uno strumento per zittirla.

Suggerimento : smettila di rimandare e inizia a fare ciò che ti piace. Quel vestito bellissimo che hai visto in vetrina ancora non ti entra? Compralo e tienilo nell'armadio come stimolo.

Mi vorranno bene anche da magro/a?

Cambiare la propria immagine corporea, per quanto desiderata, ci pone a confronto con gli altri. Avere dei kg di troppo, vestirsi con strati di maglioni e abiti larghi è un modo per proteggersi con una (morbida) barriera. Da questo punto di vista, dimagrire significa mettersi a nudo: la tua mente è pronta a gestirlo?

Suggerimento: anche se la tua immagine corporea cambierà, il tuo valore intrinseco non andrà via con i kg di troppo. Fai un elenco dei punti di forza della tua interiorità e coltivali.

Il peso dei giudizi 

Soprattutto se hai alle spalle anni di dieta ed effetto yo-yo , qualcuno nella tua cerchia di amici e conoscenti potrebbe sentirsi autorizzato a svalutare il tuo ennesimo tentativo. Un po' perché non ci crede più, un po' perché sotto sotto vorrebbe dimagrire anche lui/lei ma non ci prova nemmeno. In ogni caso, questo tipo di giudizio negativo cerca di minare la tua volontà.

Suggerimento: non è necessario che tutti sappiano che sei a dieta. Tienilo per te, condividendo le tue emozioni solo con persone fidate e in grado di supportarti.

La gabbia delle parole

Quando usiamo la parola dieta è come se evocassimo uno scenario di privazioni, sacrifici, tristezza e mancanza di sapore. La mente non ama sentirsi in gabbia, pertanto prova a forzare le sbarre. Avverte tutto il peso della costrizione, amplificando la sua voglia di libertà. Così il pasto libero diventa un'abbuffata e il nutrizionista un nemico da combattere.

Suggerimento: inizia a pensarti come a una persona che si ama, si prende cura di sè e vuole mangiare in maniera buona e sana; non come a un prigioniero in carcere.

Conclusioni

Abbiamo visto che la mente cerca di farsi ascoltare come può: più la trascuriamo, più "alza il tiro". Se hai alle spalle anni di dieta e vuoi veramente conseguire un regime alimentare sano ( e quindi perdere il sovrappeso), prendi in considerazione l'idea di una consulenza psicologica per cercare di capire quali sabotaggi stia attuando la tua psiche e perché. Questo tipo di lavoro, meglio ancora se in parallelo a un percorso con uno specialista della nutrizione, ti aiuterà a non cadere nei soliti errori e a farti acquisire nuove e benefiche abitudini.

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Psicologo, Psicoterapeuta - Torino

  • Psicoterapia individuale, di coppia e familiare
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