Dott.ssa Caterina Marano

leggi (62)

Dott.ssa Caterina Marano

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta

Mia figlia oggi all'età di 14 anni non vuole più avere contatti con me

E' un anno e mezzo che non vedo mia figlia, lei non vuole avere alcun contatto con me. Premetto che sono separata da 7 anni, il mio ex si è ricostruito una nuova vita. Dalla separazione, il nostro rapporto con lui è stato sempre conflittuale, non siamo mai stati in grado di prendere una decisione serenamente su nostra figlia. A seguito una discussione con mia figlia, lei non è più voluta tornare a casa, ovviamente il mio ex ha appoggiato la sua decisione. Ho cercato in tutti i modi, anche ricorrendo in tribunale. Lei mi accusa che non sono stata in grado di ascoltarla, che le ho rovinato la vita. il CTU del tribunale ha confermato che non ci sono motivi gravi perchè io non possa vederla, ha richiesto degli incontri con un educatore, ma lei non ha alcuna intenzione di venire a questi incontri. Io non so più cosa fare.

Immagino il dolore di questa tua condizione e la frustrazione legata alla mancanza di tua figlia. Penso che sia importante accogliere con maggior consapevolezza quello che è il suo bisogno. Se lamenta una mancanza di ascolto da parte tua, per cui non vuole avere alcun contatto con te, insistere per incontrarla contro la sua volontà quanto potrebbe essere utile?  Rischi di peggiore ulteriormente la vostra relazione. Così facendo potresti, non volendo, confermare le sue eventuali credenze negative nei tuoi confronti, come quella di non essere in grado di ascoltarla, o ancora peggio nei suoi stessi confronti, come ad esempio “non merito ascolto”, “ non merito considerazione”, “io non valgo”.  Proviamo a metterci nei suoi panni: perché tua figlia dovrebbe incontrarti se continui a confermare le sue credenze negative? Paradossalmente più insisti a volerla incontrare contro la sua volontà, confermando la sua credenza di non essere ascoltata, e più rischi di allontanarla. Il bisogno insoddisfatto che lamenta tua figlia è quello di sentirsi ascoltata, non di incontrarti. Per soddisfare in modo adeguato il suo bisogno di essere ascoltata, potrebbe essere utile paradossalmente non chiedere alcun contatto, ascoltando e rispettando il suo bisogno di stare a distanza. Riconosco come madre la difficoltà a tollerare il peso di tutto questo ma probabilmente tua figlia ha bisogno di questa distanza di sicurezza emotiva per difendersi dagli irrisolti emotivi che potrebbero riattivarsi qualora ti incontrasse. Mi riferisco alla vostra discussione e alle esperienze passate, che se non costituiscono per il Tribunale dei gravi motivi per non stare con lei, non vuol dire che per lei non lo siano. Inoltre potrebbe non essere naturale e semplice anche per lei poter incontrare sua madre solo con la figura di un educatore. Questo potrebbe confermare le sue credenze di non potersi sentire al sicuro emotivamente con te. Pertanto andrebbe indagata anche questa eventualità per utilizzare l’educatore come una preziosa risorsa, altrimenti rischia di essere un eventuale limite o fattore di rischio.

La discussione che avete avuto potrebbe essere solo la punta dell’iceberg e aver fatto riemergere le questioni irrisolte del passato, per cui ti accusa di averle rovinato la vita. Tua figlia potrebbe riviverle ogni volta che non si sente ascoltata con il carico emotivo del peso del passato.

In questa fase potresti chiedere aiuto a un collega per gestire la frustrazione e la sofferenza legata alla distanza e allo stesso tempo provare ad approfondire da altre prospettive la discussione che hai avuto con lei e quali questioni del passato irrisolte può aver scatenato sia in te che in lei.

Tua figlia ha bisogno di una comunicazione diversa, di incontrarti su una strada condivisa, in cui può sentire la sicurezza di poterla percorrerla con te senza sentirsi sola. L’aiuto di un collega potrebbe aiutarti ad ascoltarla e gradualmente a creare un contatto con lei, rispettando il suo temporaneo bisogno di distanza. Pertanto forzare non aiuta, piuttosto proviamo ad esprimere in un altro, ad esempio attraverso una lettera o un gesto significativo, la sofferenza che provi per questa condizione e il tuo desiderio di ascoltarla e volerla incontrare quando di sentire pronta.

Puoi provare intanto a farti ascoltare tu e a seminare le condizioni per un ascolto reciproco. Infine può essere necessario elaborare con l’aiuto di un esperto il conflitto con il padre, che molto probabilmente alimenta e mantiene la vostra distanza. Molto spesso i figli di separazioni conflittuali sono triangolati in modo inconsapevole dai genitori nel loro conflitto e ne subiscono le conseguenze. Spero di esserti stata d’aiuto con il mio feedback. CM

domande e risposte

Dott.ssaCaterina Marano

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta - Roma

  • Terapia individuale
  • Psicoterapia infantile
  • EMDR
  • Disturbi d'Ansia e dell'Umore
  • Depressione
  • Attacchi di Panico
  • Stress
  • Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
  • Difficoltà di autostima
  • Disturbo ossessivo compulsivo
  • Disturbi alimentari
  • Mindfulness
CONTATTAMI