Convivenza e relazione in crisi
Buonasera, Sono un ragazzo di 26 anni laureato, convivo con la mia ragazza da circa un anno e mezzo e stiamo insieme da quasi 6 anni. Lei, laureata ha trovato subito lavoro che svolge da 2 anni circa e la maggior parte del tempo è fuori. Io invece ho avuto più esperienze lavorative ma da qualche mese sto studiando per diventare un consulente finanziario perché è un obiettivo che vorrei tanto raggiungere. Da inizio anno abbiamo iniziato ad essere in crisi per via del cambio della zona lavorativa di lei nella bassa Calabria, visto che ciò comporta tragitti molto più lunghi casa lavoro e maggiori stress che si sono ripercossi nella nostra relazione. A ciò si aggiunge il fatto che io devo spostarmi anche in un altra provincia (la stessa della sua) per via di affiancamenti e formazione con un consulente finanziario che devo fare quasi ogni giorno. Tra il suo nuovo ruolo e tra il fatto che io devo studiare molto, sostenere l’esame e attendere delle offerte di lavoro per i prossimi 3/4 mesi c’è un clima di estrema incertezza. Con ciò che devo fare io è fattibile che stia momentaneamente con i miei genitori anche perché non ho autonomia e agli appuntamenti potrei recarmi a piedi. Lei anche potrebbe stare dai suoi genitori ma per via della sua situazione a casa non vuole. Io vengo da una famiglia in cui c’è un clima sereno con genitori giovani che mi sostengono mentre lei quasi l’opposto, con genitori più anziani e che non vanno d’accordo (tanto che stare a casa sua il più delle volte gli reca sofferenza). Vivremmo a 40 minuti di distanza e a me la cosa non disturba affatto come anche a lei. Caratterialmente è una ragazza stupenda ma possessiva che ha molto bisogno del contatto fisico e quasi dipende da questo. Io ho un carattere si difficile, mi chiudo spesso ma sono molto razionale, Pacifico, accondiscendente, che cerco di evitare le discussioni. La nostra convivenza è andata sempre benissimo ma ora è messa a dura prova per via del cambio del luogo in cui dovremmo coltivare i nostri lavori. La sua soluzione sarebbe trovare un’altra casa per stare insieme da subito ma io non la condivido perché penso che dovremmo prima provare ad affrontare e vivere la situazione senza prendere la casa, visto il clima di incertezza, ma ad organizzare quando vederci a casa sua o mia. Fare dei sacrifici per pochi mesi fin quando io non ottengo un’ entrata e affrontare insieme la sua situazione familiare anche per mettere un tampone se irrisolvibile, ma almeno provarci. Io da adesso non voglio più continuare ad essere un peso per i miei genitori a mantenermi la convivenza con tutti i trasporti e le spese che comporterebbe. Lei interpreta tutto questo come una mancanza di voglia di stare con lei.
Gentile Francesco,
Posso solo immaginare quanto questa situazione possa per Lei rappresentare un'urgenza da risolvere e per la quale trovare delle risposte, essendo articolata e inerente la gestione pratica di una relazione che va avanti da tempo. E' legittimo il pensiero di rimandare la convivenza a un momento in cui Lei avrà un'entrata sicura, per poter provvedere a una divisione equa delle spese. Tuttavia, La inviterei a riflettere in autonomia su alcuni punti che emergono dalla sua descrizione: come si sente rispetto a questo intenso bisogno di contatto fisico manifestato dalla Sua partner? Cosa cerca per sé stesso e quali sono le Sue priorità in questo momento? Mi sembra di capire che una di queste sia, senz'altro, la ricerca di un lavoro e il completamento della formazione che sta affrontando. Sposti il focus su di Lei, sulle sue motivazioni e sui suoi desideri, tentando di comunicare efficacemente con la partner rispetto ai Suoi bisogni individuali. Per affrotnare ulteriormente questa difficoltà, La invito a contattarmi e rimango a Sua completa disposizione. Cordiali saluti