Dott.ssa Chiara Cristina Tabone

"L'unico vero viaggio, non sarebbe d'andare verso nuovi paesaggi,
ma avere altri occhi, vedere l'universo con gli occhi di un altro,
di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede,
che ciascuno è".
(Marcel Proust)

La Psicoterapia è un percorso dentro se stessi alla ricerca di senso e di una nuova organizzazione dell'esperienza e il viaggio è una metafora che si accosta alla Psicoterapia.
Secondo l'approccio Cognitivo, ognuno di noi cresce cercando di dare senso alle esperienze che vive e modella il suo comportamento in base alle relazioni che instaura con il mondo, guidato da degli schemi cognitivi che costruiscono gradualmente il suo personalissimo sguardo sul mondo. A volte però questo sguardo, ovvero l'interpretazione delle cose che ci circondano, può rivelarsi disfunzionale ed essere fonte di sofferenza psichica ed emotiva.

Nel corso della vita può succedere di dover affrontare cambiamenti ed eventi particolarmente dolorosi e si può avvertire di non avere le risorse per far fronte al momento di crisi o che le strategie che finora avevamo utilizzato per salvaguardare il nostro benessere non funzionano più, o addirittura aumentano la nostra sofferenza. Seppur fra mille paure e dubbi, con la convinzione di non aver bisogno di nessuno, con la voglia non sopita di farcela da soli, a volte si ammette con se stessi di aver bisogno di un aiuto psicoterapeutico.

Rivolgersi a uno Psicoterapeuta non è un segno di malattia mentale o di debolezza, ma costituisce, anzi, un'espressione della volontà di recuperare il benessere psicologico e di riconquistare l'equilibrio perduto.

Nel percorso terapeutico, come in una escursione in montagna, il terapeuta accompagna il paziente nel cammino, a volte guidandolo sul sentiero, a volte seguendolo, ma senza sostituirsi a lui nella fatica necessaria a scalare la cima. In questo percorso, l'obiettivo è esplorare insieme la complessa relazione esistente fra emozioni, pensieri e comportamenti del paziente, cercare di dare voce alla sofferenza, all'inesprimibile, per ricostruirne insieme il senso.

Lo strumento principe del lavoro psicoterapeutico è la relazione fra terapeuta e paziente, basata sull'empatia e sulla fiducia reciproca, su quella volontà di collaborare in vista di un obiettivo comune, dalla quale nasce il cambiamento. Le sensazioni e le emozioni che il paziente vive nella relazione terapeutica lo portano ad effettuare collegamenti con la propria vita, a confrontare queste sensazioni con quelle provate con le figure di riferimento passate ed attuali. L'occasione concreta di sperimentare uno stile affettivo diverso da quello al quale il paziente è abituato, in un setting protetto, facilita l'allentamento della rigidità degli schemi cognitivi problematici ed induce il paziente ad una ristrutturazione dell'identità.

Scoprirà quindi che esistono tanti sguardi, colorati in modo diverso, che sono ora a sua disposizione per osservare il mondo.

Chi sono

Di cosa mi occupo

Disturbi dell'Umore

disturbi depressivi, maniacali, bipolari

Disturbi d'Ansia

ansia, panico, fobie, stress post-traumatico

Disturbo Ossessivo Compulsivo

pensieri ossessivi puri, compulsioni

Disturbi di Personalità

dipendente, evitante, ossessivo-compulsivo, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, paranoide, schizoide

Disturbi Dissociativi

amnesia, fuga dissociativa, derealizzazione, depersonalizzazione

Disturbi Psicosomatici

dimorfismo, ipocondria

Difficoltà relazionali

conflittualità di coppia o familiare, sostegno alla genitorialità, separazioni, lutti

Crescita personale

mancanza di assertività ed autostima

Difficoltà legate alle fasi della crescita

adolescenza, gravidanza, menopausa, pensionamento

Pubblicazioni
"Note sulle politiche di educazione sessuale in Thailandia", cap. 24 del Manuale di educazione sessuale – Teoria e Metodologia, in collaborazione con l'autore del volume, Prof. Fabio Veglia.