Vivere non vale la pena, eppure non sono riuscita a morire
Quando ho compiuto 29 anni ho espresso un desiderio: se arrivata a 30 non troverò lavoro mi ucciderò. Chissà se è la volta buona, quando ci ho provato in passato non ci sono riuscita, mi è sempre mancato un passo verso il vuoto. La mia vita è spoglia e triste. Sono stanca di essere una studentessa, sono stanca di arrancare, sono stanca di dover sottostare a professori che mi prendono in giro per una tesi magistrale che, a quanto pare, non mi servirà a niente, qualunque sbocco professionale mi venga in mente è tutto un "Eh ma il precariato", "Eh ma non ti paga abbastanza per una vita indipendente", "Eh ma non lo sapevi che una laurea in lingue è spazzatura?" e io sono stanca. Voglio solo un lavoro che mi permetta di vivere indipendentemente. Non ho i soldi per pagarmi la terapia, sono anni che penso di avere l'ADHD ma non ho i mezzi per verificarlo, quindi continuo a ripetermi che non ce l'ho davvero e che sono io stupida e pigra. Scoppio a piangere senza motivo, gli unici sentimenti che provo sono ansia e paura, ogni volta che penso di fare qualcosa mi sento bloccata come se mi avessero paralizzata e ogni giorno peggiora. Se solo un giorno potessi andare a letto e non svegliarmi mai più...
Cara Giovanna, mi duole leggere le tue parole così crude e crudeli verso te stessa. Se vuoi contattami e forse posso provare a darti qualche informazione utile.
dott.ssa Chiara Cuoccio