Gent.ma Stefania, non è facile tramite internet dare consigli o dare un giudizio sulla situazione. Interessante però è il modo in cui descrive la Vostra famiglia: il bambino sembra avere un rapporto poco positivo con il papà (che se ho ben capito Lei descrive come molto rigido e poco disponibile e "in contatto" con il bimbo), mentre ha una relazione - all'opposto - molto stretta con Lei. Certamente diventa difficile capire se questa situazione relazionale è in qualche modo collegata con i comportamenti del bambino e con lo stato di confusione che sembra esserci, ma indubbiamente questa situazione è causa di un forte squilibrio all'interno della vostra famiglia, con lei e il bimbo alleati e il papà "emarginato" e chiuso nelle proprie posizioni. Per approfondire la situazione Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo, che sarà senz'altro in grado di svolgere anche un breve percorso di consulenza per determinare meglio quali sono gli aspetti di maggiore impatto rispetto ad uno stato di disagio del piccolo (che senz'altro c'è, dato che Lei stessa descrive le relazioni con il papà come conflittuali, e che quella con Lei sembra molto molto stretta, in uno stato di forte squilibrio quindi) e che sappia aiutarVi o a gestire diversamente la relazione con Vs. figlio o ad affrontare i comportamenti confusi del bambino in merito alla volontà di appartenere al genere femminile. In bocca al lupo per tutto