La Psicologia Analitica di Jung
Nell’ambito degli approcci psicodinamici, che lavorano con l’inconscio per cercare di arrivare alla causa profonda del malessere del soggetto soprattutto attraverso l’analisi dei sogni e le fantasie che egli porta, la psicoterapia junghiana mira, laddove è possibile, a mettere in contatto il paziente con le parti oscure di sé, represse, rimosse o semplicemente nuove, per renderlo capace di riconoscerle, affrontarle ed integrarle nella sua personalità, rendendola più armonica ed aiutandolo così a diventare un soggetto più intero e completo, più consapevole di sé e meglio attrezzato per trovare la sua strada.
Jung dice qualcosa di estremamente importante, e cioè che la dimensione del rapporto umano diventa la dimensione fondamentale della nostra vita psichica. Questa è scandita dai primi rapporti con i propri genitori, e non sempre questi rapporti sono felici. Ciò accade non perché ci sia una cattiva volontà da parte delle persone più grandi di noi di offrirci esperienze negative. Quello che conta è il vissuto. Così, ad esempio, anche un aspetto che ci viene presentato come positivo, in realtà noi lo possiamo vivere male.
I suoi lavori scientifici, il suo interesse per una quantità di problemi, i suoi molti viaggi e la sua mente aperta ad ogni scambio intellettuale hanno fatto di Jung una personalità intellettuale eminente nel campo della psicologia del profondo.
Jung differenziandosi da altri studiosi del suo tempo ci porta un messaggio innovativo, l’importanza dell’Ombra, della nostra Ombra, tutto ciò che di noi stessi non ci piace e rifiutiamo, perché quello che Jung ci dice è che l’importante nella vita è diventare delle persone complete, non serve puntare alla perfezione, ma alla totalità, e la nostra totalità comprende anche quello che di noi non ci piace.
Jung ci parla del percorso da percorrere chiamandolo "processo di individuazione". Esso consiste in un allontanamento, una differenziazione da valori esterni - che Jung chiama "valori collettivi" - appartenenti un po' a tutti e legati al contesto in cui ci troviamo a vivere. Tale processo consente di ritrovare dei valori molto più autentici, veri, e soprattutto fondamentali per la propria vita, che Jung chiama appunto "valori individuali".
Jung parla di un bilanciamento di tutta la nostra parte cosciente con la parte inconscia, che permetterà all'individuo di raggiungere quella che egli chiama "totalità". Ma ciò non significa che alla fine noi possiamo essere contenti di questo raggiungimento, perché si tratta di un viaggio quasi di stampo "romantico", per il quale ciò che conta non è la meta - in fondo irraggiungibile - ma il momento stesso del viaggio. Quindi si procede verso un obiettivo che non si raggiunge mai, e che consiste in un bilanciamento abbastanza coerente tra parte conscia e inconscia; ciò consente di dare alla nostra vita un senso di totalità.
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