Cambiare Psicoterapeuta

Faccio sedute di psicoterapia regolarmente una volta a settimana da ormai quasi 5 anni (con qualche pausa dovuta ad esigenze lavorative), e per tutto questo periodo ho sempre avuto lo stesso terapeuta. In questo momento della mia vita però mi sento ad un punto morto, complice anche (ma non solo) la difficoltà di trovare lavoro; una delle mie più care amiche, venendo a conoscenza di questo mio sentire, mi ha consigliato di provare a cambiare psicoterapeuta, consigliandomi di provare il suo. I motivi di questo consiglio sono principalmente due: il primo, lo psicoterapeuta della mia amica è un comportamentista, a differenza del mio, ed il suo approccio, a parere della mia amica, è molto "pratico" (per esempio le propone degli esercizi) e questo ha un risvolto abbastanza immediato; il secondo, la mia amica sostiene possa essere utile sentire un parere diverso dal solito. Inoltre, la mia amica si è trovata davvero molto bene con questo professionista e l'ha già consigliato ad altri amici comuni, i quali si sono trovati altrettanto bene.
Quello che io mi domando è se le argomentazioni della mia amica hanno senso (nessuna di noi due ha competenze in questo ambito), ed è quindi consigliabile cambiare psicoterapeuta. Io attualmente non ho problemi con il mio terapeuta, ma appunto mi sembra di essere ad un punto morto da cui non vedo una via d'uscita, almeno in tempi brevi (e purtroppo, in questo momento avrei bisogno di "mettere ordine", o quantomeno trovare una strategia d'azione, in tempi relativamente brevi), e sinceramente sarei curiosa di provare un nuovo approccio "più pratico". Allo stesso tempo, cambiare adesso, mentre il mio percorso è ancora "aperto", mi sembra come lasciare una cosa (che ha già portato a dei risultati) a metà, con il rischio che tutto ciò si riveli "controproducente". Chiedo dunque a chi ha più competenze di me un parere, grazie in anticipo.

Buonasera signora. Non voglio entrare nel merito dell'approccio teorico del terapeuta in quanto ciò che più funziona in ogni terapia è senza dubbio la "relazione ". In ogni caso tra professionisti seri, se lei venisse da me senza aver concluso il percorso precedente non la prenderei. Non potrei terminare ciò che lei ha iniziato con altri e quindi non potremmo procedere ad un nuovo inizio. Quando c'è una difficoltà va espressa al terapeuta con cui lei si sta confrontando da anni. Tale materiale è fondamentale per il lavoro terapeutico in corso.  Una volta che lei ha manifestato all'attuale terapeuta le perplessità che la stanno affliggendo, risolverete insieme e eventualmente, se necessario deciderete di interrompere il percorso. In terapia è importante sentirsi liberi di dire tutto ciò che ci passa nella testa, qualsiasi cosa sia, anche sgradevole per il terapeuta stesso.