Attacchi di panico e ansia
Buongiorno. Sento il bisogno di scrivervi perchè non riesco più a sopportare quello che mi sta succedendo. Soffro, da circa 1 anno, di attacchi di panico e ansia, ultimamente accompagnati da agorafobia. Il primo attacco di panico mi venne in casa, mentre stavo a pc. Dopodichè ho iniziato ad avere un senso di agitazione perenne (vampate di calore, mani sudate). La situazione è peggiorata dopo essere stata ad un concerto, mi sentivo schiacciata dalla folla, mi sentivo di svenire e ho avuto un attacco di panico e da quel giorno non sono più riuscita ad uscire di casa praticamente. Anzi, se devo essere sincera anche stare a casa era un problema perchè continuavo ad essere agitata e ad avere anche attacchi di panico. Mi sono stati prescritti i fiori di Bach (rescue remedy, al momento del bisogno) e la situazione è migliorata. Ora quando sono a casa riesco a gestire le mie sensazioni, sono piu tranquilla ma faccio ancora fatica ad uscire per paura di stare male in mezzo alla gente. Non riesco ad andare a fare la spesa, ad andare a mangiare una pizza, ad andare al cinema. Ho solo 22 anni e non voglio vivere in questo modo. Certe volte sono ottimista e penso che passerà tutto mentre altre volte penso che vivrò tutta la mia vita così. Pensate che sia necessario che mi rivolga ad un psicologo???
Gent. Giulia,
dalla sua lettera traspare tutta la sofferenza che da ormai molti mesi accompagna le sue giornate.
L'attacco di panico, tipicamente (proprio come è successo a lei), entra a far parte della vita di qualcuno in modo del tutto inatteso e incomprensibile, come una deflagrazione che distrugge le sicurezze scontate su cui, fino a quel momento, si era potuto contare. Da lì in poi, al contrario, nulla è più scontato: né poter uscire a fare la spesa, né poter passare una serata piacevole con gli amici, né fare una passeggiata in città o, semplicemente, rimanere soli in casa, senza essere assaliti da un'opprimente angoscia e da spiacevoli sintomi fisici.
Mi piace la forza con cui afferma di non voler vivere in questo modo; nessuno dovrebbe farlo, nessuno dovrebbe rassegnarsi al pensiero di non avere altre possibilità. Ci sono, altre possibilità. E, ancor più alla sua giovane età, lei ha non solo il diritto ma anche il dovere - verso se stessa - di cercare modalità nuove per vivere un'esistenza più piena, ricca e serena.
L'attacco di panico è il modo che lei ha trovato per darsi questa opportunità, per 'rivedere' la sua vita e scegliere in quale direzione muoversi per il futuro, per capire cosa è importante per lei.
Certamente, ritengo che in questo percorso lei non debba essere sola: si faccia accompagnare da un esperto, che potrà guidarla - finché sarà opportuno - nel cammino alla scoperta di se stessa.
Se vorrà, potrà contattarmi.
Un caro saluto,