cara sig.ra sindi, credo molto alla sua preoccupazione, ma i genitori? certo che lasciano la piccola a casa dei nonni con la zia, una casa familiare, sicuramente accogliente, ma probabilmente dovrebbero essere i genitori a tranquillizzare la figlia, a contenere la sua ansia da separazione. poi chiedevo: ma quando i genitori tornano come si comporta la bimba? è contenta o arrabbiata? i bimbi piccoli hanno un legame speciale con i genitori ed in particolare con la mamma, ma poi crescendo si deve avere il coraggio di recidere il cordone ombellicale. l'amore non passerà più come flusso continuo attraverso di esso, ma dovrà essere dato attraverso la cura, le attenzioni. mi spiego. data la prima fase simbiotica che si vive normalmente tra mamma e figlio, poi si trova il coraggio di tagliare il cordone per permettere al bambino di costruirsi una sua immagine, un suo sè, diverso dalla mamma. è nell'accettazione di tutti di questa crescita e costruzione di una immmagine di sè che forse si trova il punto del problema. io chiederei alla mamma come ha vissuto la sua attesa della gravidanza, la gravidanza, la nascita, il primo anno, e quando la bimba ha messo i piedi a terra, il primo giorno di asilo. tutte le principali tappe evolutive della bambina. se la mamma si riuscisse a guardare con onestà e chiarezza dentro di sè forse potrebbe trovare il bandolo della matassa. la bimba chiaramente vuole attirare l'attenzione dei genitori, e dal pianto disperato passa alle lesioni, per poi approdare, probabilmente, ad una autoconsolazione. credo che quando accadono questi episodi, da parte di voi familiari, non potete fare altro che contenere l'ansia della bambina, rassicurarla che poi la mamma torna, e casomai con una bella sorpresa, e concedervi in quel tempo vostro di fare qualcosa di speciale che possa farla divertire molto. non so anddare alle giostre, incontrare amichetti, fare i biscotti, giocare a nascondino, insomma qualsiasi cosa che possa piacerle tanto da mettere da parte, pian piano, la paura del suo abbandono.