Perchè le persone continuano ad utilizzare comportamenti che le fanno star male?
Vi siete mai chiesti come mai le persone continuano ad utilizzare alcuni comportamenti anche se le fanno star male?
Spesso mi trovo a spiegare cosa ci sia dietro questo automatismo.
Dunque, secondo l’Analisi Transazionale, ognuno di noi tra i 3 e i 7 anni di vita si “costruisce” il Copione di vita. Il Copione non è altro che l’insieme delle risposte alle domande esistenziali.
Le domande esistenziali sono:
Le risposte a queste domande formano il nostro Copione.
Va da sé che se queste risposte sono positive la persona vive serenamente, se esse sono negative la persona non sta bene. A breve farò un esempio.
Non bisogna ragionare in termini di bene e male, copione sano o patologico, ma in termini di continuum. Immaginate una retta ai cui estremi ci sono: il copione sano e il copione patologico.
° _______________A_____________________________________________________B______________ °
Nessuno di noi si colloca sugli estremi ma ognuno di noi si colloca su un punto di questa retta (esempio A, B). Se stiamo male questo punto sarà più vicino al polo “Copione patologico” (B), se stiamo bene, siamo sereni, sarà collocato vicino al polo “Copione sano” (A).
L’aspetto positivo è che, facendo psicoterapia, possiamo spostarci il più possibile dal polo del copione patologico a quello del copione sano, individuando e sostituendo gli automatismi (i comportamenti appresi nell’infanzia, che allora erano funzionali ma che ora non lo sono più), che continuano a farci star male con comportamenti più consapevoli e più liberi dai condizionamenti del passato.
Arriviamo alla domanda: perché le persone continuano ad utilizzare comportamenti che le fanno star male?
Facciamo l’esempio di una ragazza che ha come risposte alle domande esistenziali:
Io sono poco intelligente
Gli altri sono più bravi
La vita è difficile
Questa ragazza, come ognuno di noi, utilizzerà tre meccanismi, che descriverò a breve, per mantenere queste risposte. Perché? Perché, se le mettesse in discussione, inconsciamente, sa che andrebbe incontro ad una crisi esistenziale. Cioè perderebbe delle certezze: “se non sono poco intelligente allora come sono?”.
Tutti temiamo la crisi esistenziale e quindi manteniamo queste idee/convinzioni attraverso i tre meccanismi:
1 quando mi succede qualcosa che disconferma la mia idea (io sono poco intelligente) banalizzo ciò che è successo, lo svaluto e soprattutto lo dimentico. Ad esempio la ragazza in questione, studentessa universitaria fa un esame e prende un bel voto, si dirà “sono stata fortunata, il professore è stato buono, era un esame semplice” mantenendo l’idea che ha di sé e non mettendola in discussione.
2 quando mi succede qualcosa che conferma la mia idea la ingigantisco. La studentessa che prende un brutto voto o viene bocciata dirà “vedi che sono poco intelligente? Gli altri hanno preso un buon voto (naturalmente guardando solo chi è stato promosso e non chi è stato bocciato) hanno passato l’esame e quindi sono più bravi di me”, mantenendo l’idea che ha di sé.
Io chiamo questo meccanismo la tecnica del colapasta: trattengo solo i ricordi di ciò che conferma le mie idee e lascio andare, dimentico, ciò che le disconfermerebbe.
3 alcune volte possiamo fare, inconsciamente, delle cose che ci portano a confermarci la nostra idea. La studentessa va a lezione, il professore dice alla classe di studiare bene un argomento perché sicuramente sarà tema d’esame. Lei “dimentica” di studiarlo, va all’esame, glielo chiedono e viene bocciata. Così potrà ancora confermarsi che è poco intelligente. In poche parole si è autoboicottata.
Questo è uno degli argomenti che si affronta in psicoterapia analitico-transazionale per individuare ciò che facciamo per confermarci le idee copionali e per sostituirle con idee più flessibili e aderenti alla realtà. La ragazza in questione, attraverso degli esercizi suggeriti dallo psicoterapeuta, potrà dirsi:
1. sono stata brava a superare quest’esame e a prendere un buon voto;
2. “ho sbagliato, forse ho studiato poco”;
3. “sto attenta alle indicazioni del professore e le seguo”
Così, con il tempo, modificherà il suo Copione e starà meglio.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento