<div id="iw_widget_3061d03eee2e00b47c9feb1a7e7f559bf7d6c882" class="WidgetContainer" style="text-align: center;margin:0 auto;"><div style="display: block;font-style: italic;font-size: 8px;margin-top: 3px;line-height:1.0em !important;">Psicologo iscritto a

<div id="iw_widget_3061d03eee2e00b47c9feb1a7e7f559bf7d6c882" class="WidgetContainer" style="text-align: center;margin:0 auto;"><div style="display: block;font-style: italic;font-size: 8px;margin-top: 3px;line-height:1.0em !important;">Psicologo iscritto a

psicologo, psicoterapeuta, analista bioenergetico

Stress e difficoltà relazionali

Buongiorno,
Sono un padre di 29 anni. Dalla nascita di mio figlio, nel 2017, ho lasciato la mia professione per aiutare la mia compagna nella gestione dell’attività che la madre le ha affidato, chiedendole però di occuparsi di tutti gli oneri, incluso il capitale da investire. Ho riversato tutto me stesso nel lavoro per raggiungere dei traguardi importanti, che hanno permesso all’attività di crescere e conseguentemente di migliorare molto la nostra situazione economica. Questa scelta però mi ha portato ad avere problemi nel relazionarmi con le persone e a perdere diversi affetti per non aver dedicato loro il tempo necessario per coltivare il rapporto. Nel novembre 2020 la famiglia della mia compagna ha imposto di avere un aiuto per rilanciare la struttura ricettiva legata alla stessa p. Iva (intestata alla madre) dell’attività da noi portata avanti. In un primo momento, dopo vari discorsi, la mia compagna avrebbe voluto lasciare tutto, per via dei contrasti che si erano creati, poi, grazie ad un mio intervento, basato su quello che credevo essere buon senso, si è convinta a portare avanti questo nuovo progetto. Ora però mi trovo nella situazione in cui il progetto che portavamo avanti come coppia mi è stato sostanzialmente sottratto e la mia mansione si è ridotta a quella operativa, senza alcuno diritto decisionale e, per non creare contrasti, non riesco ad impormi. Ho deciso così di ridurre le ore lavorative per potermi occupare maggiormente del bambino, considerato che la madre si trova impegnata su più fronti, mia suocera non è in grado di contenerlo ed educarlo ed i miei genitori vivono a 150km di distanza da noi. Ora mi trovo in una situazione di forte stress, la mia autostima è calata drasticamente anche perché vedo la mia compagna raggiungere il successo senza di me. Ho deciso di provare a rivolgermi a qualcuno dopo che questa mattina, guidando verso il lavoro, ho avuto una crisi di pianto che non vivevo da minimo 15 anni.

Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione difficile. Mi colpisce la sua capacità di sacrificio e di auto analisi, lei è così giovane. Mi chiedo se si è chiesto se ci siano altre motivazioni alla base della sua scelta di lasciare la sua professione che immagino fosse in ascesa. Di certo la crisi di pianto la pone davanti a problematiche che è ormai ora di affrontare. Chiedere aiuto è un gesto saggio e umile, la strada giusta da percorrere per ritrovarsi. Resto a disposizione e le auguro di iniziare al più presto ad occuparsi di sé.

Claudia Mancini