Ho paura di essere malata o che possa compiere un gesto estremo
Salve, mi chiamo Elena e sono una ragazza di diciannove anni. Sono molto preoccupata e ho molto bisogno di sentirmi dire che non sto impazzendo, che non mi suicideró e che è normale quello che mi sta succedendo. Dunque, circa quattro anni fa ho sofferto di crisi di ansia nei momenti in cui mi allontanavo da casa, o meglio soprattutto quando avevo paura di sentirmi male, soprattutto di vomitare (emetofobia). Questo mi ha portato gradualmente ad abbandonare gran parte delle cose che facevo e ad evitare tutte le situazioni che mi causassero questo stato d'ansia fino ad arrivare alla depressione. Ho ovviamente fatto un lungo percorso terapeutico che mi ha portato a stare bene del tutto, l'anno scorso. Ho iniziato quest'anno l'università fuori casa e questo cambiamento aggiunto al fatto che con le mie coinquiline nuove abbia avuto molti problemi, mi ha creato grande stress e molte delle mie precedenti paure sono tornate. Ho ricominciato così ad andare dalla mia terapeuta ogni tanto, poi però le cose sono migliorate, non in tutto ma in parte è ho deciso quindi di provare a cavarmela da sola, pensando ormai di conoscermi e quindi di essere in grado di gestirmi. Da qualche giorno però, una settimana circa, ho bruttissimi pensieri e quasi più alcuna emozione. Penso continuamente al senso della vita, al tempo che passa, ai meccanismi psichici/psicologici umani, a come farò ad affrontare il dolore, al fatto che ogni cosa passa e poi ritorna, a tutto il percorso e alla fatica che o fatto e al senso dunque che possa avere per me stare in questo mondo. Non sto dicendo, assolutamente, che non ho più voglia di vivere, anzi! Ho molta voglia di fare, di conoscere, di sperimentare, di stare con gli altri, ma ogni volta che lo faccio mi chiedo a che cosa tutto questo mi possa portare, a quale sia lo scopo ultimo. Sono domande che non mi ero mai posta prima è che mi mettono molto a disagio... So che sono normali, che prima o poi tutti tendono a farsele, ma sono eccessivamente invadenti, ogni persona che incontro tendo ad analizzarla, ogni cosa che faccio tendo a ricondurla a meccanismi inconsci per poi chiudermi cosa possa farmene io ora di tutte queste consapevolezze che ho. Sono talmente stanca di pensare che ci sono dei momenti in cui non vedo l'ora di andare a letto per riuscire a non farlo... Non riesco a controllarli. sono molto spaventata, ho paura di essere malata o che possa compiere un gesto estremo. Ho deciso ovviamente di tornare dalla mia terapeuta il prima possibile ma vorrei, se poteste, un consiglio in attesa di incontrarla per cercare di gestire meglio le mie giornate. Grazie per l'attenzione
Gentile Elena,
leggendo appare evidente la sua esperienza in psicoterapia per la conoscenza di psicologismo che la riguardano. Ritengo dal poco materiale che ha fornito di potere solo esplicarle una breve considerazione che le chiedo di considerare soprattuttocome una sensazione personale.
Sembra che lei si sia sin troppo "caricata" di attenzioni rispetto i propri contenuti interni psicologici iper sensibilizzandosi. A volte la predisposizione all'introspezione può condurre a un eccesso di sensibilità e attenzione rispetto i dettagli della propria vita e delle relazioni perdendo l'insieme delle cose e il controllo sulla propria pulsività.
Tale ipersensibilizzazione può inoltre essere rafforzata dal desiderio inconscio di ritornare dalla sua psicoterapeuta in una situazione di ricerca di una sicurezza e stabilità emotiva.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti e le consiglio di parlarne approfonditamente con la sua psicoterapeuta la prossima volta che vi incontrerete.
Cordiali saluti.