Si sentiva in colpa e temeva che lei potesse tentare qualche atto disperato
Buonasera, ho un bimbo di due mesi concepito con un uomo che ho frequentato 5 anni e che era sposato con un'altra donna da 2 anni i precedenti 3 erano solo conviventi.Da quanto dice lui, è stata lei a voler a tutti i costi qst matrimonio civile e che cmq lui non l avrebbe mai lasciata poiché si sentiva in colpa e temeva che lei potesse tentare qualche atto disperato. A quanto pare avrebbe tentato più volte il suicidio o inscenato riti satanici ogni qual volta lui provava a lasciarla.lei è rumena, non so se questo può influire sulla sua cultura. Fatto sta che decidiamo di avere questo bambino, fortemente voluto soprattutto da lui, ma m dice di aspettare il terzo mese di gravidanza per comunicare alla moglie che l avrebbe lasciata.La lascia e da quel momento inizia il calvario. Cinquanta SMS e chiamate sono poche!! Comincia a torturarlo psicologicamente anche tramite foto del loro cane con gli occhi languidi e di lei mentre piange.Lui si sente in colpa da morire, cerca di non risponderle e lei insiste sempre più. Dopo qualche tempo gli dico di parlarle chiaramente perché così il male se lo fa più lui, così comincia a nascondermi i messaggi e scopro che lei ha cominciato a scrivere insulti pesantissimi su di me.in un primo momento la comprendo ma poi lui inizia a ripetermi gli stessi insulti. Inizia ad odiarmi a nascondermi il telefono e passa sempre meno tempo con me.Non collabora in casa neanche economicamente, non mi aiuta nonostante la mia pancia cresca e comincia ad odiare anche la mia famiglia.mi dice che si vergogna a farsi vedere in giro con me e scopro anche che ha preso il vizio delle slot machines. Continua a ripetermi che appena partorisco mi lascia, così un giorno decido di fargli le valigie e lo invito ad andarsene visto che mi odia così tanto.Affitta un appartamento e non passa giorno in cui non mi chiama.tra l altro specifico che sessualmente è sempre stato tutto ok sino al nono mese, nonostante i litigi.insomma partorisco e lui è disponibilissimo con me ma continua sempre a nascondere il cellulare finché una sera gli chiedo di farmelo vedere e scopro che s sentono ancora e che lui le dice addirittura di voler tornare con lei che io sono una stronza ecc.. così la contatto e lei sicura di sé e soddisfatta mi conferma tutto tant'è che io chiamo lui e gli dico che per quanto mi riguarda la storia è chiusa e che non gli permettero' di portar con sé il bambino dato che lei nel frattempo si è trasferita in svizzera. Lui taglia improvvisamente i rapporti con l ex moglie e lei comincia ad odiarlo a dirgli che vuole subito la separazione. Fatto sta che per il momento non si sta facendo viva e lui è finalmente sereno, ha ricominciato a chiamarmi, dorme a casa con noi e non mi insulta più. Vorrei chiedervi come devo comportarmi perché se ignoro il problema mi si ripresenta ma non vorrei far troppa pressione su di lui che mi sembra più confuso che persuaso. Grazie mille
Cara Emanuela,
appare chiaro, dalle sue parole, come questa storia l'abbia scossa e continui a farlo in maniera costante e d'altronde, vista l'importanza della relazione e la presenza di un bambino, non potrebbe di certo essere altrimenti.
Nel leggere la sua storia, ho visto che molta attenzione è stata rivolta agli atteggiamenti del suo compagno e della donna che rappresenta quello che lei stessa ha definito un “calvario”, dando poco spazio alla descrizione delle sue motivazioni. Per questo, più che darle una risposta, mi sento di invitarla a fare una riflessione. La invito a chiedersi non tanto perché lui fa così e come deve comportarsi nella situazione attuale, ma più al perché lei abbia fatto in modo che in questi anni tutto ciò accadesse. Cosa l’ha tenuta legata a lui nonostante la presenza di un’altra donna? Cosa le impone di rispettare il suo gioco?
Fino ad ora, mi è parso di capire, che abbia deciso sempre lui cosa fare o non fare, quando andare via e quando tornare. Cosa l’ha portata ad adattarsi ai suoi comportamenti? Ha mai preso lei delle decisioni in merito alla vostra relazione, o ha sempre “subito” quelle di lui?
So che le ho dato forse troppe domande, ma secondo me, è importante che lei rifletta sulle sue motivazioni intrinseche e sui suoi bisogni emotivi. Solo così potrà capire davvero come comportarsi, in modo da fare ciò che è più importante per lei e per il suo bambino.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti