informazioni di contatto
Via Giulio Pastore, 14 - 20064 Gorgonzola (MI)
presentazione
Mi chiamo Cristina Crippa, ho 47 anni e sono psicologa e psicoterapeuta. Ho intrapreso la facoltà di psicologia seguendo l'interesse che sentivo per l'essere umano e per le sue esperienze di vita, oltre che la mia propensione per l'ascolto e la comprensione delle persone. Dopo essermi laureata con lode all'Università Cattolica di Milano nel 2001 ed aver effettuato il tirocinio annuale post-lauream c/o un centro dedicato alla cura delle tossicodipendenze (CAD, Milano), ho conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione di Psicologo. Sono iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia dal 2003 (iscrizione n° 03/7408). Successivamente ho approfondito l'uso di alcuni test di personalità (Wais, Rorschach e Blacky Pictures) che avevo utilizzato e applicato nella stesura della tesi di laurea frequentando un corso biennale di formazione in testistica psicodiagnostica c/o lo studio associato di psicologia clinica ARP di Milano. Nel frattempo ho maturato la decisione di intraprendere una scuola di specializzazione in psicoterapia e, dopo alcuni colloqui in diverse scuole, ho deciso di effettuare il mio percorso di formazione c/o la Sipre, Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione, dove ho conseguito sia il diploma di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica ad indirizzo Psicoanalisi della Relazione (2007), sia il diploma di specializzazione in Psicoanalisi della Relazione di Coppia (2008), attraverso un successivo master. Sono attualmente iscritta anche all'albo degli psicoterapeuti della Lombardia (iscrizione n° 08/11513).
Le mie attività:
Oltre all'esercizio della professione c/o il mio studio privato, collaboro da anni con un consultorio familiare (Consultorio "La Famiglia" di Milano): lì ho svolto parte del tirocinio di specializzazione e poi sono rimasta come collaboratrice. Nell'ambito delle attività del consultorio mi occupo, oltre che di consulenza e psicoterapia, anche di progettazione e realizzazione di corsi e interventi nelle scuole a favore di ragazzi, genitori ed insegnanti (corsi di educazione affettiva e sessuale per ragazzi delle medie e delle superiori, corsi per genitori e insegnanti sulla comunicazione e sui cambiamenti del rapporto con ragazzi adolescenti) e di interventi relativi alle coppie e alla tematica del duale. Nelle scuole, inoltre, lavoro seguendo progetti di assistenza e sostegno a bambini e ragazzi portatori di handicap. In contesto extrascolastico ho seguito adolescenti con disagi scolastici, relazionali e sociali.
Mi occupo di:
Ambiti di intervento e disturbi trattati:
Il mio approccio teorico-metodologico: Psicoanalisi della Relazione
I principi teorici e le applicazioni concrete di tale teoria si possono riassumere nelle seguenti affermazioni:
il rapporto paziente/analista non viene più pensato “a senso unico”, è a tutti gli effetti un’interazione e non è solo l’analista a osservare. Paziente e analista interagiscono entrambi in base a ciò che soggettivamente essi sono. Entrambi portano nell’interazione la loro soggettività. Entrambi co-partecipano e co-costruiscono la relazione analitica;
ogni persona si costruisce le proprie configurazioni relazionali o modalità di essere nel mondo con gli altri. Esse tendono a modificarsi poiché la vita è movimento. Nella patologia esiste una “direzione preferenziale” che l’essere umano ha dato alla sua vita, pur rimanendo “aperto” a nuove esperienze interattive. Questa rigidità delle modalità relazionali porta con sè la paura di sperimentare e questo nonostante la sofferenza e l'angoscia legate alla loro riproduzione e ripetizione;
· il cambiamento in terapia: le persone “sanno” che cosa gli è possibile e che cosa non gli è possibile. Ogni essere umano ha trovato e trova nel suo ambiente dato la migliore soluzione per sè e solo lui è al corrente di come, dentro di sè, stanno le cose. Perciò non ha molto senso imporgli un cambiamento. Pensare al cambiamento come un conformarsi o un adeguarsi ad un ideale, seppur condiviso dalla società, è generare violenza. Nessuno può arrogarsi il diritto di imporre a una persona come deve essere. Per questo la conoscenza dell’altro è sempre da operare in punta di piedi e con i guanti bianchi, con rispetto e umiltà. Un’interazione nuova può modificare la direzione che la persona ha preso. Una modifica che però non può essere che adottata e fatta propria dalla persona, che sa che cosa per sè è possibile e buono;
l’interazione analitica tra paziente e analista nel "qui e ora" è l'ambito di osservazione: essa provoca e sostiene il processo terapeutico. Il cambiamento non è l’obiettivo dell’intervento. Solo la persona può “sapere” che cosa è possibile per lui. L'obiettivo dell'intervento è la "presenza a se stessi", ossia l'aumento della capacità di tener conto del proprio mondo interno ed esterno. L’esperienza di un’interazione onesta e chiara aiuta a mettere in rapporto con se stessi e con l’altro, fornisce elementi nuovi ed utili per riorientare la propria traiettoria di vita.
Avvio di un percorso:
Quando e perché chiedere aiuto
Alcuni momenti critici della vita (fasi della crescita, cambiamenti, perdite, problemi, difficoltà relazionali, situazioni di emergenza ...) possone essere di difficile elaborazione e superamento, portando così a vivere sensazioni di confusione, impotenza, solitudine e smarrimento. La sofferenza che accompagna questi momenti è un segnale importante di un equilibrio che è stato toccato. Questa stessa sofferenza, che crea disagio, può essere un'occasione importante di conoscenza e approfondimento di sè, di accrescimento della propria consapevolezza rispetto alle modalità relazionali messe in atto e ai significati personali sottostanti ad esse.
Primi colloqui
I primi colloqui (2 o 3) sono uno spazio dedicato all'ascolto delle problematiche personali, all'esplorazione della domanda e allo scambio di informazioni utili sui tipi e le modalità di intervento che posso offrire. Può anche essere l'occasione per rispondere a domande, dubbi e preoccupazioni legate all'intraprendere un percorso psicologico, legate spesso a pregiudizi o luoghi comuni.
Consulenza o Psicoterapia
Una consulenza/sostegno psicologico o psicoeducativo può essere utile quando il problema presentato è circoscritto ad un'area specifica di funzionamento, quando la persona presenta l'esigenza di una migliore comprensione e gestione pratica dello stesso, per una crisi temporanea, per esigenze di orientamento o quando si tratta di problematiche psicoeducative, spesso inerenti il rapporto genitori-figli. In ogni caso entro i colloqui verrà posta attenzione ai significati più personali delle difficoltà messe a tema.
La Psicoterapia può invece essere indicata quando il disagio della persona è pervasivo, intenso e/o cronico, perdurante nel tempo e legato a più aree di funzionamento nelle quali la persona avverte un disagio. Anche nelle sedute viene riservata grande importanza all'esplorazione dei significati personali profondi e, in generale, all'aumento della conoscenza e della consapevolezza di sè e delle proprie modalità relazionali.
Quanto emerge sia nelle sedute che nei colloqui è protetto dal segreto professionale.
Modalità e Tempi
La consulenza/sostegno, che si pone come obiettivo la definizione della situazione problematica, l'esplorazione delle risorse personali e delle opzioni per gestirla, si articola in un ciclo di incontri, generalmente a breve termine.
La psicoterapia, in quanto processo di conoscenza di sè e di aumento della propria consapevolezza, andando a toccare significati personali profondi cui solitamente non è semplice accedere, prevede invece un percorso più a lungo termine.
In ogni caso obiettivi e tempi vengono concordati con la persona che chiede l'intervento. A tal proposito verrà firmato un modulo di consenso al trattamento dei dati e di accordo sui suddetti termini della collaborazione. Periodicamente potrà essere oggetto di scambio il raggiungimento degli obiettivi concordati o la valutazione del percorso sino a quel momento intrapreso ed effettuato.
L'interruzione degli incontri viene sempre concordata, solitamente sulla base del raggiungimento degli obiettivi. Poichè esso dipende in gran parte dalla collaborazione e dall'impegno attivo del paziente, ogni eventuale difficoltà relativa al lavoro o alla relazione è oggetto del lavoro in seduta. In ogni caso ci si accorda su una seduta di conclusione del lavoro svolto entro la quale poter parlare degli obiettivi raggiunti ed eventualmente, degli aspetti o delle aree di lavoro ancora inesplorate.
Di solito viene stabilito, secondo le reciproche esigenze, uno spazio settimanale fisso (o due, se necessario). La seduta settimanale ha una durata pari a 45- 50 minuti. Verrà concordato l'impegno ad essere presente e puntuale da parte di entrambi. Nel caso di eventuali difficoltà o impedimenti ad essere presenti alla seduta, se comunicati entro le 24 ore precedenti, si concorderà un recupero della seduta o del colloquio in altro giorno nella settimana corrente. Nel rispetto dell'impegno preso, le sedute disdette all'ultimo momento o saltate senza avvertimento sono soggette a pagamento.
Ricevo su appuntamento a Bussero, Via San Carlo, 5 – 20060 – Bussero (Mi).
aree di competenza
Il terapeuta è un compagno di viaggio, che aiuta a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e, in definitiva, un maggior benessere personale.
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