Pensieri intrusivi che portano ad attacchi di panico
Buongiorno, da 4 anni a questa parte ho iniziato a soffrire di attacchi d'ansia forti e meno forti.
All'inizio la causa era la mia relazione a distanza e la paura che il mio fidanzato potesse tradirmi.
Con il passare degli anni questa paura si è sempre più affievolita fino a non esserci più e ora sono sicura al 100% del mio ragazzo.
Nonostante questa mia sicurezza nei suoi confronti ho notato che quando mi diceva di uscire con i suoi amici provavo questa ansia terribile che partiva dallo stomaco, per poi sfociare in attacchi di panico che duravano fino a che non tornava a casa.
Ho cercato e sto cercando di capirne la motivazione. Quando mi trovo in questa situazione cerco di pensare a cosa mi potrebbe far venire questa ansia, ma non ne trovo ragione. L'unica cosa a cui io ho pensato è il fatto di provare "invidia" nei suoi confronti, che lui potesse uscire e divertirsi mentre io ero a casa.
Negli anni io mi sono trasferita da lui, e pensavo che questo potesse placare la mia ansia, ma nonostante questo, quando a volte capita che lui debba uscire con dei suoi amici (capita raramente perché ormai usciamo spesso insieme) mi assale l'ansia.
Vorrei capire se l'invidia potrebbe essere una motivazione valida.. Perché sto impazzendo a stare così. Ho molti pensieri intrusivi di cui il 99% non riesco a capirli, è come se il mio cervello facesse tutto da solo, senza che io ne capisca e comprenda il motivo.
Buongiorno signora,
per rispondere alla sua domanda – se l'invidia potrebbe essere una motivazione valida – certamente potrebbe esserlo.
Se è vero che lei vorrebbe uscire con le sue amiche a divertirsi e poi resta a casa, si mette in uno stato di incoerenza (vuole fare una cosa ma poi ne fa un'altra) e questo certamente può generare ansia.
Il punto è: se lei ha voglia di uscire a divertirsi perchè rimane a casa?
Forse è soltanto una mia impressione, ma la sensazione è che lei non abbia molte altre relazioni, a parte il suo fidanzato. Se è così, come mai? Scrive che la relazione era a distanza, dunque abitavate in posti diversi e ora lei si è trasferita in un posto nuovo. E' riuscita a creare dei contatti? Ha conosciuto persone con cui socializzare?
Forse l'ansia non deriva dal fatto che lui esca e abbia una vita sociale, ma dal fatto che lei non ce l'ha. E si direbbe che le dispiace non averla, che le manchi. Forse è questo che i pensieri intrusivi vengono a dirle: di ricominciare a uscire, a stare con le persone, ad ampliare la sua rete di amicizie e di affetti.
Un cordiale saluto.