Gent.mo, capisco la sua difficoltà ad affrontare questa situazione, anche perchè insediati in quella casa da poco tempo e messi di fronte ai meccanismi di frustrazione ed impotenza che il pianto di un bambino attiva in noi. E' sicuramente una circostanza molto delicata, da ciò che scrive deduco che la famiglia abbia già provveduto a condurlo da specialisti, ma ovviamente la risposta della famiglia non è significativa: "dipende dal bambino" cosa significa? E' chiaro che il pianto di un bambino dipende da lui, ma in questo caso dove vanno ricercate le cause? Ai bambini capita spesso di piangere perchè è uno dei pochi meccanismi di comunicazione che hanno con l'esterno, ma è importante capire cosa ci vogliono dire. D'altronde lei non può assumersi l'onere di indagare, una famiglia è un sistema chiuso che non porta all'esterno le proprie difficoltà, soprattutto con chi conosce appena. Non dice da quanto tempo sente il pianto del bambino, di cui tra l'altro non scrive l'età, potrebbe essere un malessere passeggero che poi piano piano sparirà (coliche gassose se è un neonato ad esempio), ma nel caso dovesse protrarsi a lungo provi a suggerire ancora alla famiglia, con le dovute cautele,di procedere ad ulteriori approfondimenti medici e psicologici per valutarne le cause. Si renderà conto subito se dall'altra parte esiste questa disponibilità oppure, nel peggiore dei casi, c'è la tendenza a non volere intrusioni nel proprio privato. In bocca al lupo,