Dipendo dalla presenza dei miei amici?
Buongiorno,
In questo periodo della mia vita (22 anni) sto iniziando a pensare seriamente alla fine della mia vita da studente e l'inizio della mia vita lavorativa, previsto tra qualche anno, e alle decisioni che devo prendere ora per indirizzare fin da subito la mia carriera da qualche parte. Studio le lingue e l'ideale sarebbe un anno o due all'estero, in Asia nello specifico date le lingue che studio.
Non ci riesco, non riesco a pensare a una mia partenza per un periodo di tempo sufficientemente lungo da valere qualcosa sul mio CV, non ci riesco non per la mia famiglia ma per i miei amici. Con loro ho un rapporto molto bello, organizziamo sempre un sacco di gite insieme, passiamo tantissimo tempo uniti. Pensare che sarà così per sempre è da ingenui, lo so, ma pensare anche che me ne andrò io via da loro mi fa stare malissimo. Sono un bambino probabilmente, faccio i capricci perché non voglio pensare al lavoro e voglio stare con i miei amici. Ma come dicevo loro sono molto importanti per me ed è inconcepibile per me pensare di sostituirli anche con altre persone. A che cosa è dovuto questo attaccamento ai miei amici? Cosa posso fare per la mia situazione?
Spero che sappiate aiutarmi, vi ringrazio.
Ciao Michele. Da come scrivi, sembra che il gruppo di amici cui appartieni sia per te particolarmente significativo, e contemporaneamente, questo viene contrapposto all'inizio di una vita adulta (lavoro, cambio di città) del quale questo distacco è l'emblema principe. Sei in una fase della vita importante ma delicata, e le responsabilità che devi assumerti possono essere entusiasmanti ma anche spaventose. E' possibile che fare parte del gruppo di amici che descrivi sia per Te particolarmente significativo in termini identitari, o perchè è una fonte di co-percezione, o perchè il lasciarlo implica, di fatto, la fine di un'età di vita fatta di minore responsabilità. In entrambi i casi, non si tratta di una dipendenza dai Tuoi amici; per quanto di certo sia un gruppo in cui Ti trovi bene e per quanto senza dubbio Tu sia loro molto affezionato, non sono le singole persone che Ti rendono così difficile il distacco quanto piuttosto lasciare una sensazione di appartenenza (forse per te importante in termini identitari?) e iniziare un pro-getto futuro che prevede che Tu sia, semplicemente, Michele. E' una situazione molto comune e non deve spaoventarti; tuttavia, data l'importanza di assumere una responsabilità rispetto alle scelte che, in questo momento, possono determinare in modo significativo il Tuo futuro, sarebbe opportuno che Tu avessi una guida in questo, che Ti aiuti a cogliere quei movimenti esistenziali per Te ostici in questo momento e comprenderne il motivo, per aprire possibilità d'azione identitarie e coerenti. Affidati a un collega nella Tua zona, insieme troverete presto le risposte che cerchi. In bocca al lupo! cordialità.