Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

Come non pensare più al suicidio come risoluzione di ogni problema?

Buonasera. Vorrei provare a fare un resoconto della mia situazione e capire se sia grave o meno. Ho da poco deciso di prendere coraggio e chiedere nei prossimi giorni delle sedute con lo psicologo/a del consultorio del mio paese. Da quando sono piccola soffro di picchi assurdi di apatia o rabbia. Quando ho avuto un problema familiare da 7 anni a questa parte, con conseguente divorzio dei miei genitori, ho avuto un calo assurdo di autostima, non credo in me stessa, mi sento una nullità, mi sono completamente fissata su qualsisi difetto del mio corpo e penso che qualsiasi persona sia meglio di me. Ho cominciato a soffrire di attacchi di panico dall'anno scorso. Non riesco più a socializzare, non ho più amici, ma nonostante tutto se mi vengono presentate delle persone sono accogliente e simpatica, ma non mi suscitano nessun tipo di interesse per iniziare un eventuale amicizia. Sono fidanzata da 5 anni, ma non capisco se sto col mio ragazzo per paura di stare sola o perché lo amo. (Durante un rapporto non sono mai riuscita ad arrivare al picco del piacere). A tutto ciò io pongo come soluzione il suicidio, non tagliandomi le vene perché ho paura del dolore, sia fisico che emotivo. Ma ho sempre pensato di buttarmi da una struttura molto alta che sta nella mia città, anche perché cosi non potrei più tornare indietro. L'unica cosa che mi trattiene è il senso di colpa, non voglio far soffrire nessuno. Sono diventata estremamente empatica, mi commuovo o trattengo il pianto per qualsiasi cosa. Vorrei sapere cosa fare perché sento di stare indossando una maschera da tanto tempo e anche se mi sfogo sento le persone non capiscano davvero cosa sento dentro; vuoto, apatia e dolore. Grazie per l'ascolto, attendo una risposta...

Cara Maria, lei ha fatto il passo della richiesta di aiuto, mi sembra che questa risoluzione esprima la sua volontà di affrontare la depressione, dipanando ciò che l'ha innescata e i problemi che a cascata ne derivano. Quello che prova lo sa soltanto lei, e non deve stupirsi se quelli con cui si sfoga il suo stato d'animo fatichino a comprendere il suo intimo dolore.

Un aiuto psicologico può aiutarla senza alcun dubbio, purchè si stabilisca tra lei e il professionista una buona alleanza terapeutica, e questo solo lei lo potrà valutare.

La depressione non è una malattia nè una debolezza, è il modo con cui la nostra psiche ci avvisa che abbiano dei nodi da sciogliere che ci impediscono di vivere appieno come meritiamo.

Molti auguri

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Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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