Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Insicurezza e paura del confronto
Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 22 anni. Sto affrontando un periodo difficile e da poco ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Non sono ancora riuscita ad aprirmi completamente con lo psicologo ho delle grosse difficoltà nel parlare e nel tirare fuori le mie emozioni, ho quasi un blocco... per ora quello che sono riuscita a dire è che sto passando un momento di solitudine.
Le mie giornate oramai sono tutte uguali, casa o università senza mai avere un momento di svago, le mie relazioni restano sempre su un piano formale (la parte affettiva manca da sempre), non ho mai avuto un fidanzato, non mi vedo abbastanza bella, mi sento sempre inferiore alle altre...
Il terapeuta mi ha proposto di prendermi più cura di me perché secondo lui il mio abbigliamento va più sul nascondere piuttosto che sul mostrare e mi ha detto di provare a truccarmi qualche volta.
In questi giorni ho pensato tanto a quello che mi ha detto e devo dire che ci sono rimasta male per il fatto che abbia detto che il mio abbigliamento va più sul maschile. Ero già stata in terapia con lui circa 4 anni fa e questa era una cosa che mi diceva anche allora, ma io penso di aver fatto dei miglioramenti rispetto al passato e speravo che lui lo notasse. Anni fa avevo i capelli corti, pesavo 7 kg in più e il mio abbigliamento era meno curato. Oggi ho fatto crescere i capelli (media lunghezza), mi sento un po' meglio con i miei kg in meno (anche se vorrei perdere ancora qualche kg, e infatti sono ancora a dieta) e penso di curare di più il mio abbigliamento. È vero non mi trucco, non indosso gonne o vestiti se non in occasioni particolari, ma io per uscire tutti i giorni mi sento comoda ed a mio agio con i jeans/pantaloni e mi piace indossare camicie o bluse.
Quindi non sono d'accordo con ciò che mi ha detto, io vorrei imparare ad amarmi e accettarmi per quella che sono.
Penso di aver fatto dei miglioramenti (anche se magari piccoli) rispetto al passato e ciò che mi ha detto mi ha fatto stare male. Non penso di essere una ragazza sciatta o trasandata (nemmeno lo psicologo non mi ha definito così..) spesso metto pure cose semplici ma carine, uso un abbigliamento casual ma non mi presento disordinata. Non vado in giro trasandata, ma in modo semplice.
Per me una donna non la si definisce per cosa indossa, una donna è tutta un altra cosa, è il suo carattere, è l'amore, è nei gesti di giorno, nelle cose che pensa e che dice.
E poi io mi vedo inferiore anche quando le altre mettono il jeans come me quindi non solo quando mostrano e vestono in maniera più provocante e mi sento inferiore alle altre anche quando magari per qualche occasione particolare indosso un vestito e sono truccata.
Quando mi dice che dovrei prendermi più cura di me io penso che lo sto facendo anche se in modo diverso da quello che intende lui. Io mi prendo cura di me seguendo una dieta e andando in terapia perché voglio capire il perché dei miei stati d'animo, per migliorare, per eliminare tutte le mie insicurezze ecc.
Si è vero, credo di non piacermi abbastanza ma non penso che il mio abbigliamento sia il problema.
Ho proprio bisogno di essere amata, di sentirmi desiderata da qualcuno.
Vorrei trovare una via d'uscita...C'è un grande conflitto dentro di me, non mi piace essere così fragile e priva di personalità ma non riesco a non essere così!
Grazie mille per la vostra disponibilità
Cara Laura, non riuscire a stabilire un rapporto di apertura e di fiducia con lo psicologo che la segue non permette, secondo me, che il professionista sia messo nella condizione di esserle pienamente utile e toglie efficacia al lavoro terapeutico. Quello che ci ha scritto dovrebbe dirlo in seduta, senza farsene un problema, solo così il percorso psicologico avrebbe un senso. Perciò le consiglio di dire liberamente esattamente ciò che ci ha scritto, soprattutto la sua difficoltà a descrivere le sue emozioni. Un caro saluto
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova