Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Come affrontare una possibile depressione?
Premetto che non sono mai stata in terapia ma avrei voluto, per problemi economici non ho mai avuto la possibilità. Ho 21 anni e dall'età di 3 anni i miei si sono separati e mia madre si è trasferita dal nostro paese perchè aveva conosciuto un uomo con cui ha iniziato subito un'altra relazione e da cui ha avuto un altro figlio. Mio padre con me non ha mai provato ad avere un rapporto, mai una chiamata, mai nulla. Con mia madre ho avuto invece un rapporto direi molto travagliato perché dopo la separazione ha dato tutte le sue attenzioni a questo nuovo compagno e al figlio che hanno avuto insieme. Nel corso degli anni ho dovuto imparare a prendermi cura di me stessa perché nessuno aveva tempo per me, ero invisibile. In adolescenza ho iniziato ad avere tanti problemi con il compagno avevamo idee diverse e non faceva altro che mettermi in cattiva luce per dimostrare a mia madre che io ero una figlia cattiva e questo mi portava a litigare anche con mia madre oltre che con lui. Ed è stato sempre così lei continuava a difenderlo o quando provavo ad affrontare la situazione con lei in assenza di lui lei mi veniva incontro mi capiva ma appena arrivava lui cambiava, era totalmente manipolata, fino a quando ho iniziato a scoprire vari tradimenti di lui. Ne ho scoperti 3 con 3 donne diverse e ho sempre messo al corrente mia madre ma lei è sempre stata tutto fumo e niente arrosto minacciava di lasciarlo ma poi si tirava indietro perché pensava che lasciarsi avrebbe causato un dispiacere al figlio che avevano in comune. Quindi ho deciso di comportarmi diversamente ovvero di ignorarli mi chiudevo in camera e dormivo per non poter pensare o uscivo di casa. Poi lui ha iniziato a picchiarla e lì ho dovuto prendere in mano la situazione quando iniziavano a litigare mi mettevo in mezzo per poter proteggere lei e così facendo i colpi diretti a lei li prendevo io fino a quando riusciva a chiudersi in camera. Dopo tanti sforzi sono riuscita a far andar via di casa questa persona. Quando sembrava tutto finito ho iniziato non uscire più non avevo voglia di vedere nessuno e ho iniziato a perdere peso nonostante mangiassi normalmente, sono arrivata a pesare 39kg. Facevo incubi la notte o non riuscivo ad addormentarmi prima delle 7 del mattino. Un giorno ho iniziato a chiedermi perché dovessi subire così dolore nella mia vita, ho toccato il fondo e qualcosa in me si è acceso ho iniziato a parlare con mia madre prengandola di ritornare nel nostro paese ma lei nonostante era al corrente della mia tristezza ha continuato ad essere preoccupata per l'altro figlio, diceva che questo cambiamento non avrebbe giovato a lui. Io comunque le dissi che da lì sarei andata via ma lei ha continuato a buttarmi giù dicendomi che non sarei mai riuscita ad andar via che non avrei concluso niente che quello che desideravo era irrealizzabile. A 19 anni sono andata via di casa tornando nel paese dei miei genitori e ho iniziato a vivere la mia vita da persona indipendente ed ero felice non avevo nessuna preoccupazione, avevo un piano, lavorare e mettere da parte dei risparmi per poter studiare e realizzarmi e avevo attorno i miei amici ma questa felicità è durata poco perché mio padre si è messo in contatto con me e mi ha proposto di andare a vivere con lui quindi trasferirmi un'altra volta ma al nord Italia e mi ha convinta facendomi promesse, ovvero mi avrebbe aiutata a continuare gli studii che ho dovuto abbandonare per aiutare mia madre in quella situazione con il suo compagno e che mi avrebbe fatto prendere la patente. Praticamente mi ha fatto credere che era pronto dopo 21 anni a prendersi le sue responsabilità da padre. Ora dopo un anno che vivo al nord continuo a non trovarmi con la vita di qui, lui non ha mantenuto nessuna delle sue promesse e oltre tutto quando accenno qualcosa evita discorsi o mi prende in giro inventando scuse. inizio a pensare che mi abbia voluta qui per avere qualcuno che gli accudisca la casa. Ogni giorno che passa mi sento intrappolata in una prigione da cui non vedo via d'uscita e sono totalmente sola non so più come gestire questa situazione. Da poco ho preso la decisione di tornare al Sud dove ero felice ma non avendo una casa e non avendo la possibilità economica mi trovo sempre al punto di partenza. Ho bisogno di sapere dove trovare la forza per affrontare di nuovo una situazione che credevo aver superato.
Buongiorno, comprendo che la situazione è difficile sia dal punto di vista psicologico che da quello economico, ma deve prendere in mano la sua vita e perseguire i suoi obiettivi. E' un diritto sacrosanto verso se stessa. Si metta in contatto con un consultorio dove poter avere un supporto psicologico, al più presto. Impari ad amarsi e ad ascoltare le sue esigenze di persona, sono certa che ce la può fare e credo che questo lo intuisca anche lei. Trovi il coraggio, non se ne pentirà.
Un abbraccio
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova