Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense
Come reagire ad una sofferenza creata dai miei genitori
Ho bisogno di un consiglio: ho 25 anni e da una vita sono succube di mia madre che decide sempre tutto su tutti e alla quale non ci si riesce a ribellare (vano il tentativo di mio padre il quale si è dovuto plasmare a lei alla fine). Non ho mai avuto la possibilità di comunicare con lei difronte ad un problema perché parlava solo lei, insultando, e si doveva fare solo come diceva lei . La mia più grande sofferenza oggi è dettata dalla non accettazione della mia relazione da più di un anno con un magnifico ragazzo di 26 anni, che lavora in azienda di famiglia, con il quale abbiamo dei progetti... all'inizio felicissimi di lui come accade di routine per ogni cosa, ma pian piano si inizia a sindacare su ogni singolo atteggiamento, ogni singolo modo di fare e di dire e quindi si iniziano a trovare i 1000 difetti della persona e sopratutto si iniziano a fare i conti in tasca alla persona... per problemi familiari il ragazzo "presta" ( ovviamente tornano indietro ) dei soldi ai genitori, quindi lo si addita dicendo che mantiene la famiglia e che il peso lo avrò anche io un domani . I miei hanno trovato il modo di litigare anche con la sua famiglia. Attraverso dei soldi ricevuti da un'eredità, il mio ragazzo ha deciso di comprarsi una bella macchina (ovviamente non spendendo tutti i soldi), e dall'altra parte ha già acquistato una casa, ma per loro la macchina grossa non andava comprata quindi è uno spendaccione e un domani non mi troverò nulla di buono da questa persona... e alla fine di tutto un giorno hanno riempito di brutte parole il mio ragazzo definendolo " non uomo, che faceva schifo ecc.." e nonostante ciò per amore il mio ragazzo ha provato a chiedergli scusa, ha chiamare mio padre per un chiarimento (senza alcuna risposta), i suoi genitori hanno cercato di parlare con i miei per un chiarimento ma nulla.. i miei hanno minacciato me di fare una scelta: o lui o noi...mi hanno addirittura chiuso in casa in quel periodo, ma il peggio è passato ormai...ora fanno finta che io non sia fidanzata, non si informano della mia vita, non abbiamo molti argomenti su cui parlare, parliamo del minimo indispensabile e mi hanno solo minacciato che non devo avere nulla a che fare con la sua famiglia, che non devo andare alle loro feste ecc.... quindi mi ritrovo a trovare 1000 scuse pur di andarci di nascosto, mi ritrovo a non poter raccontare nulla di tutte le esperienze belle che sto vivendo con lui, e mi ritrovo mortificata nei confronti di progetti che io e lui abbiamo ma a cui loro esplicitamente mi hanno detto che non parteciperanno...mi spiace, avrei voluto avere la mia famiglia accanto in questa bellissima relazione che sto vivendo ma loro hanno deciso che la storia non si aggiusterà mai più .... mentre dall'altra parte sono ancora propensi al chiarimento se solo loro facessero un piccolo passo nei loro confronti..... la vivo malissimo e non so come agire, cosa pensare ....cosa ne pensate ????
Penso, cara Luciana, che alla sua età lei abbia il diritto/dovere di pensare alla sua vita nel miglior modo possibile. Nella sua lettera non ci dice cosa fa, se studia o lavora, se è economicamente indipendente, ecc
Inoltre, mi perdoni, che bisogno c'è che i suoi sappiano cosa fa il suo ragazzo con i soldi che guadagna? Non è neppure necessario che le rispettive famiglie si frequentino, nè che lei frequenti la famiglia di lui di nascosto. Per non turbare la pace familiare vuole vedersi costretta a mentire tutta la vita?
Tenga presente inoltre che l'intromissione delle famiglie d'origine nella coppia è statisticamente uno dei motivi più frequenti di tensioni e separazione. Rifletta sulla vita che vuole vivere, con questo fidanzato o meno, ma rifletta.
Spero di esserle stata utile. Saluti
Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova